Un uomo che sapeva di Emmanuel Bove edito da Casagrande
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Un uomo che sapeva

Editore:

Casagrande

Collana:
Scrittori
Traduttore:
Cortesi S.
Data di Pubblicazione:
3 Novembre 2000
EAN:

9788877133175

ISBN:

8877133171

Pagine:
174
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Trama Un uomo che sapeva

Ha cinquantasette anni. Vive in un piccolo paese di rue de Rivoli con Emily, sua sorella. In passato è stato medico, ora è al verde. Ma chi è davvero Maurice Lesca? Un galantuomo, un imbroglione o semplicemente un infelice? Un fallito o un uomo perfettamente consapevole di sé? Siamo in una Parigi dolce e brumosa, pullulante di vite e di incontri, animata da negozi e caffé e Maurice si aggira per le strade, osserva, ricorda, si interroga sulla sua estraneità, pensa alle occasioni perdute e sogna le occasioni che verranno, qualche volta parla con un'amica libraia, ascolta le sue delusioni, immagina di poterla aiutare.

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4 di 5 su 1 recensione

Un uomo che sapevaDi r. andrea-5 Aprile 2011

Questo volume secondo me sarebbe un'ottima lettura per l'estate Che cosa sapeva Maurice Lesca, il protagonista di questo stupendo romanzo? Sapeva di essere ormai diventato la parodia di se stesso: la sua intelligenza si era intorpidita, il suo corpo si stava sfasciando, le finestre del suo misero e squallido appartamento erano ormai il suo unico orizzonte. E allora si abbandona al suo piccolo delirio di compensazione: mente di continuo a se stesso, alla sorella (che vive con lui, ma non lo sopporta) e alla sua unica amica. Un uomo solitario, eppure non può fare a meno degli altri. Deve parlare con qualcuno vanno bene anche i passanti per tentare di riempire il silenzio. Deve uscire continuamente di casa perché ha bisogno degli altri come testimoni della sua esistenza, ma nello stesso tempo ne teme lo sguardo perché l'mmagine che vi vede riflessa non lo rassicura. Perciò quando, suo malgrado, è costretto alla coscienza di sé, della propria non significanza, si sforza di rassicurarsi ricorrendo a "piccole distrazioni". Grazie a questi sotterfugi la sua coscienza non si annega del tutto nell'intimo di se stessa e la sua disperazione rimane latente, pur manifestandosi con svariati tic e maleseri psicosomatici. Lui un po' vi si abbandona quasi ostentandola, un po' la maschera cullandosi nell'illusione di una indebita ricchezza e la mitiga con la speranza di un futuro radicale cambiamento. Nulla di tutto ciò (almeno per lui) si avvererà. Anche in questo romanzo i temi sono quelli che compaiono nelle altre opere di Bove che ho letto finora: l'incomunicabilità fra gli esseri umani, la solitudine, il disintegrarsi dello spirito e del corpo, la menzogna nei confronti di se stessi, quella che Sartre chiamerà la malafede.