Gli uomini che non si voltano
- Editore:
Sellerio Editore Palermo
- Collana:
- La memoria
- Data di Pubblicazione:
- 9 Novembre 2006
- EAN:
9788838921636
- ISBN:
8838921636
- Pagine:
- 299
- Formato:
- brossura
Trama Gli uomini che non si voltano
Placido Polizzi, poliziotto palermitano incastrato da una intercettazione telefonica, viene processato, condannato in primo grado e sospeso dal servizio. Ed è a questo punto che viene contattato da Silvestre Majorca, un suo vecchio amico, ora segretario di un parlamentare siciliano, Aurelio Tripodo, figlio d'arte (il padre era una vecchia volpe della democrazia cristiana). Tripodo ha ricevuto una serie di lettere anonime ed è molto spaventato, probabilmente le hanno scritte dei mafiosi a cui il padre, prima di morire, ha fatto delle promesse che lui non ha mantenuto e che forse addirittura ignora. A Tripodo inoltre viene suggerito - e il suggerimento è già un avvertimento - di candidarsi a sindaco del suo paese. Il che lo mette in crisi, non vuole ritornare nello squallore dell'amministrazione locale, e radicarsi in una politica senza prospettive, ma avverte che un rifiuto vorrebbe dire la fine della sua carriera, cosa che forse non gli dispiacerebbe troppo e gli permetterebbe di avvicinarsi a Florence, la bella francese con cui da qualche tempo ha una storia molto intensa. Attorno al poliziotto Placido Polizzi, all'onorevole Aurelio Tripodo al segretario Silvestre Majorca, una girandola di personaggi che delinea bene e con verosimiglianza l'ambiente della politica siciliana a Roma.
Recensioni degli utenti
Giallo in terra sicula-30 Aprile 2012
Mi è molto piaciuto questo breve giallo, l'autore scrive bene, pulito e lucido. Mi sono piaciuti i suoi personaggi, tutti hanno qualcosa da esprimere e insegnare e ce li fa passare davanti agli occhi con notevole tecnica. Accattivante e vicina alla realtà la sua descrizione della classe politica siculo-italiana (ai vari livelli) . Da leggere anche un po' lentamente, meditandoci su.
Gli uomini che non si voltano-7 Novembre 2010
Con una orginale mistione fra la concezione che Sciascia aveva della Sicilia quale ομφαλός del mondo e rimembranze montaliane, Savatteri ci consegna un'opera interessante e di elegante fattura. Protagonizte tre figure maschili che incarnano rispettivamente l'deale, l'inanità e l'opportunismo. Ciascuno a suo modo sconfitto da quella macchina che è lo zoon politicòn, a seconda della propria natura sono o vengono costretti ad essere 'uomini che non si voltano'. La consapevolezza del nulla, caratteristica dell'Uomo e causa della sua solitudine, si contrappone all'apparente realtà delle cose, garante di un'esistenza tranquilla e paciosamente compromissoria. Lo sfondo sofocleo, in cui il politico incerto, allevato per sedere in parlamento ma affamato di libri e scrittura, rammenta indefettibilmente che per manovrare le leve del potere sia necessario averne cura, perché reclama un amore esclusivo, esigente, devastante. Doverosi matrimonio, copula e procreazione, lecita e consigliata l'infedeltà coniugale, vietati i sentimenti per l'altro da sé. Al pari di Antigone tragica sarà la fine di quest'uomo, consumato fra la libertà individuale e la necessità, qualunque ne sia la matrice. Pieno di coltissimi rimandi, il libro, che en passant cita anche la "Pantera", il movimento studentesco che di precedenti iniziative costituì claudicante epigone, ha un finale amaro, imprevedibile ed aperto. Savatteri vi dosa con cura autobiografia ed interrogativi morali. A noi decidere se coglierli o lasciarli scorrere quale sabbia fra le dita.