I tutor e la funzione tutoriale nel TFA. Imparare a insegnare... insegnare a imparare. Con CD-ROM di Stella Bertuglia, Marina Scarcella edito da Edizioni Giuridiche Simone

I tutor e la funzione tutoriale nel TFA. Imparare a insegnare... insegnare a imparare. Con CD-ROM

Collana:
In cattedra
Data di Pubblicazione:
1 novembre 2013
EAN:

9788891400437

ISBN:

8891400432

Pagine:
320
Formato:
prodotto in più parti di diverso formato
Acquistabile con la

Descrizione I tutor e la funzione tutoriale nel TFA. Imparare a insegnare... insegnare a imparare. Con CD-ROM

È con vero piacere che accolgo l’invito delle colleghe Stella Bertuglia e Marina Scarcella a scrivere una breve introduzione a questo utile «manuale d’uso» del Tirocinio formativo attivo, Il tutor e la funzione tutoriale nel TFA. Imparare ad insegnare, insegnare ad imparare, che viene in questi giorni ridato alle stampe al momento della ripresa delle attività scolastiche, accademiche e in attesa della ventilata partenza del cosiddetto TFA speciale.
L’occasione è anche quella di fare un rapido punto della situazione di questo percorso formativo che, dopo circa dieci anni, sostituisce la SSIS nella formazione degli insegnanti e che, come primo ciclo, si è, con qualche eccezione, concluso nel luglio scorso.
Da alcuni anni il Ministero ha intrapreso un’ampia — anche se non sempre chiara — opera di pianificazione dell’accesso ai ruoli di docente delle scuole italiane. In attesa di capire se far finalmente partire i corsi universitari di Laurea magistrale specifici per la formazione dei docenti delle diverse materie, si sono contemporaneamente attivate altre ipotesi discusse da tempo: il Tirocinio formativo attivo è una di queste. Queste azioni, che ricalcano analoghe iniziative già in atto in altri paesi europei, trovano l’istituzione Scuola provata da problemi amministrativi e con una schiera molto forte di precari in attesa di una sistemazione dopo anni di attività.
Il Tirocinio formativo attivo (TFA), è un corso svolto dai diversi Atenei, a pagamento, che consente di ottenere, in un anno accademico, l’abilitazione all’insegnamento. In attesa delle future lauree magistrali abilitanti, il TFA sarà, in prospettiva, l’unico percorso didattico abilitante a cui fare riferimento in Italia, percorso che includerà, anche dopo i due anni di studi magistrali, proprio un anno di TFA.
Il Tirocinio formativo attivo è stato istituito con decreto 249/2010. Il TFA cosiddetto ordinario prevede una selezione in entrata articolata su tre prove e un accesso per graduatoria.
Attualmente si accede al tirocinio con le lauree di vecchio ordinamento (DM. 39/98), con un diploma ISEF o con le lauree dei nuovi ordinamenti (specialistica e magistrale – DM22/2005) .
Una prima considerazione, all’indomani della conclusione del TFA di quest’anno, è che le sedi sono distribuite sul territorio nazionale in modo non omogeneo. Questo implica, per alcuni corsisti, in special modo per quelli che vivono in regioni che soffrono di problemi logistici importanti, la rinuncia alla possibilità di frequentare e quindi di conseguire questo titolo abilitante che prevede la frequenza obbligatoria a due terzi delle lezioni frontali.
Altra necessaria considerazione è che il TFA è economicamente gravoso, dato che costa una media di 2500 euro, quota fissa, che non tiene in considerazione la fascia di reddito del corsista.
A questa spesa, per coloro i quali devono spostarsi per seguire i corsi, si aggiungono le spese del pendolarismo. Per altro la spesa «energetica» del corsista tipo, studente/docente e pendolare è al limite del sopportabile. E questo a detrimento della sua motivazione e concentrazione, nonché della serenità sua e del gruppo (classe) di cui fa parte.
Il TFA è stato organizzato dalle università, a cura delle Facoltà responsabili della preparazione ed espletamento dei piani di studio (e comprende crediti di discipline socio-pedagogiche e crediti curriculari). Il prossimo TFA verrà presumibilmente gestito dai dipartimenti o meglio dalle Strutture di raccordo, che dovranno fronteggiare l’organizzazione dei corsi e la gestione logistica delle aule, anche nel fine settimana. Per quella che è stata la mia esperienza di coordinamento, in questo primo anno trascorso, queste problematiche sono state tutt’altro che trascurabili e molti problemi si sarebbero evitati con una migliore programmazione temporale, limitando i ritardi nell’attuazione delle procedure.
Le carenze organizzative e logistiche, nonché interpretative a livello burocratico e giuridico tra le varie sedi universitarie, che sono emerse dalla prima edizione del TFA, dovranno essere risolte rapidamente perché l’esperienza ci dice che la cronicizzazione di certe anomalie è molto rapida.
Il 24 settembre 2012 è stato bandito il Concorso a cattedre, in contemporanea (e in antagonismo) con il TFA. La procedura prevede la disponibilità di 11.542 posti. Ad oggi, secondo l’operazione trasparenza voluta dal Ministro Carrozza, sappiamo che i vincitori sono poco più di 8000 e quelli effettivamente entrati in ruolo, ad agosto 2013, sono circa 4000. Gli altri posti (un numero palesemente maggiore) verranno presumibilmente coperti dagli scorrimenti nelle Graduatorie ad esaurimento (Gae).
A questo si aggiunge la pubblicazione del decreto su un TFA «speciale», variante obbligata, che per altro, a dichiarata tutela dei più giovani (…), attribuirà 6 punti e non dodici come il TFA ordinario.
Un sistema quindi piuttosto farraginoso, che continua a sviluppare dubbi, perplessità sulle scelte, ancora maggior dispendio «energetico» negli interessati e soprattutto una forte competizione inter e infra categorie di lavoratori della Scuola. Non la sbandierata competizione utile, che fa crescere la qualità, ma la competizione sul punto in graduatoria, il mors tua vita mea che non ha nulla della selezione naturale ma piuttosto incarna un deleterio fatalismo fideistico.
Il manuale offre una lettura critica ed aggiornata della scuola italiana attuale partendo nei primi due capitoli proprio dal confronto fra quello che è stato il sistema scolastico tradizionale, con i limiti dettati più da una non attualità che da una inadeguatezza culturale, e quello attuale, che potremmo definire riformato, più attento alla realtà sociale nazionale ed europea, alle problematiche di genere e della disabilità, alla deriva (intesa in senso dinamico e non negativo) inesorabile e generazionale verso una digitalizzazione del sapere e della sua docenza.
Il volume si dedica ad una efficace disamina della didattica in Europa e in Italia, in vista di una sempre maggiore integrazione e interazione tra i popoli della Comunità.
Di particolare interesse per la sua attualità e criticità è il capitolo sulla personalizzazione del sapere e quindi dei programmi. Sappiamo da tempo che esistono intelligenze e sensibilità diverse, esiste persino una crescente attenzione verso una medicina personalizzata, che parte da una sensibilità etnografica e non globalizzata. Una Scuola attuale ma scientificamente rigorosa, aperta a tutti è il primo dovere di uno Stato verso le nuove generazioni, primo sintomo di reale democrazia. I molti contenuti di questo libro ce lo ricordano continuamente.
Senza però dimenticare la finalità della scuola, costituzionalmente sancita, di fornire strumenti culturali e critici agli studenti e non solo assistenza.
Buona fortuna quindi a «I tutor e la funzione tutoriale nel TFA – Insegnare ad imparare (e soprattutto) imparare ad insegnare».Parte I: Aspetti normativi e didattici della professione docente
- La scuola in Italia
- La dimensione europea dell’educazione
- L’autonomia scolastica
- La funzione docente
- Gli organi collegiali della scuola
- La flessibilità scolastica
- La didattica disciplinare
- La didattica di genere
- La didattica integrata per gli alunni diversamente abili
- I bisogni educativi speciali
- La programmazione
- La valutazione
- Libri di testo e visite guidate
- La sindrome di burnout
Parte II: Le attività tutoriali e il tirocinio
- Funzione tutoriale e tutorship
- Funzioni e compiti del tutor nella scuola
- Il tirocinio
- Le attività tutoriali nel TFA
- La tutorship nel ruolo docente
- Il tutor degli alunni in Europa

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