Tre imperi... mancati. Cronaca 1922-1945 di Aldo Palazzeschi edito da Mondadori
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Tre imperi... mancati. Cronaca 1922-1945

Editore:

Mondadori

A cura di:
G. Tellini
Data di Pubblicazione:
29 marzo 2016
EAN:

9788804649960

ISBN:

8804649968

Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Trama Tre imperi... mancati. Cronaca 1922-1945

La comicità di Aldo Palazzeschi non è certo scollegata dalle ragioni della storia: anzi, deriva da una pensosa riflessione sulle insensatezze del mondo. Lo ha dimostrato nel 1920 con il manifesto pacifista "Due imperi... mancati" e lo ha ribadito nel 1945 con "Tre imperi... mancati". Personalissima cronaca degli anni del fascismo e della guerra nella capitale, il libro è il racconto di illusioni, o meglio di colpevoli velleità, giustamente cadute; un insieme di vivide istantanee sui vizi eterni del popolo italiano; la denuncia lucida delle responsabilità di un'intera nazione. Il tutto descritto con uno stile farsesco più che mai adeguato a dipingere una realtà politica buffonesca nel suo essere tragica. Ma "Tre Imperi... mancati" è anche il canto dolente di chi ha creduto nella sacralità della vita e nella forza della bellezza, della tolleranza, della civiltà (tra gli imperi mancati c'è anche quello della poesia), e le ha viste miseramente crollare intorno a sé. È, come lo definì Gadda, "la testimonianza del suo dolore": il libro sofferto di un grande scrittore.

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3 di 5 su 1 recensione

Non imprescindibileDi B. Giuseppe-2 febbraio 2015

Avendolo già letto nella prima edizione sono del parere che non vi fosse la necessità di pubblicarlo nuovamente: sono pagine a caldo, dettate dalle circostanze e soprattutto stilisticamente poco valide. Se poi si vuol dare anche al Palazzeschi il patentino di "antifascista", a settant'anni dall'ultima e prima edizione dell'opera, è un altro conto. Ma è evidente che si tratti di un antifascismo "debole", come ebbe già a sottolineare il Baldacci, vista la lontananza del Palazzeschi da ogni militanza politica, essendo sostanzialmente un conservatore, talora irriverente ma pur sempre bonario. Lo stesso Palazzeschi sui "Tre imperi... mancati" avrà a esprimersi in termini negativi; così ebbe infatti a dichiarare su "La Fiera letteraria" nel '72: «Ho scritto "Due imperi... mancati" nel 1920 e "Tre imperi... mancati nel 1945£. Sono libri che non amo e non vorrei averli scritti, soprattutto il secondo. Comunque in essi c'è un fondo cristiano: la guerra riavvicina a Dio» (Ennio Cavalli, "Palazzeschi vuol divertirsi" in La Fiera Letteraria, 1 ottobre 1972). Ecco, però, la prospettiva da cui leggerlo che coincide con la chiave di lettura offerta dall'autore stesso: l'esasperazione derivante dalla guerra, che peraltro permea le pagine dei "Tre Imperi" al pari del precedente pamphlet, riconduce Palazzeschi a riscoprire Dio e a riabbracciare la fede cattolica; i "Tre imperi... mancati", che precedono "I fratelli Cuccioli" (1948), conducono direttamente al conservatore e papalino "Roma" del '53, in cui ritorna la seconda guerra mondiale e al contempo si affaccia la pretesa di opporre al immoralismo dilagante nella società del dopoguerra gli ideali della fede; dirà meglio Palazzeschi, in un'intervista del febbraio '62, l'"elevazione degli umili e i dogmi della religione cattolica, dei quali tanti vogliono discutere". In fondo è un libro conservatore, "contrario al l'economicismo marxista" (Asor Rosa), scritto da un poeta che alle masse e all'inevitabile caos politico avrebbe preferito il quieto vivere della Belle époque, qui peraltro rievocata nostalgicamente e in contrasto al presente burrascoso e incerto. E, ça va sans dire, Palazzeschi avverserà il comunismo mobilitandosi nel 1948 contro il Fronte popolare e lo stesso "compromesso storico" (e conseguente "svolta a sinistra" del Governo di allora): con tutta evidenza per salvaguardare il proprio status quo ma su tutto la propria quiete. In definitiva non vi è pacifismo (sia ben chiaro: nella maniera in cui è inteso oggi) né ideologia politica in questa e nelle altre opere di Palazzeschi.