Texaco di Patrick Chamoiseau edito da Einaudi

Texaco

Editore:

Einaudi

Collana:
Supercoralli
Traduttore:
Atzeni S.
Data di Pubblicazione:
1 gennaio 1997
EAN:

9788806133450

ISBN:

8806133454

Pagine:
406
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Trama Texaco

Texaco narra l'epopea del popolo delle Antille dai tempi in cui decine di migliaia di negri erano schiavi di un pugno di bianchi alla attuale società multietnica dove le differenze vengono ipocritamente nascoste, ma il potere non ha cambiato detentori, al massimo ha cooptato i mulatti benestanti. Texaco è un quartiere di baracche abbarbicate sulle coste di Fort de France (Martinica), abitate da negri, poveri e liberi. Il municipio invia un urbanista per abbattere tutto al suolo. Ma gli abitanti lo prendono per il Cristo salvatore. E Marie Sophie Laborieux gli racconta la propria storia, quella del nonno e quella del padre. Racconta cioè l'intera terra antillana: disperazione e magia, favole, poesia e sogno.

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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 1 recensione

TexacoDi G. Giovanni-22 febbraio 2011

Ne ho lette parecchie recensioni positive, così ho deciso di comprarlo Il premio Goncourt spesso premia romanzi di qualità, a differenza dei tanti, troppi premi nostrani, e questo libro di Chamoiseau ne rappresenta la più lampante testimonianza. Se non fosse perché sono del parere che ogni libro rappresenta un mondo a sé, sarei tentato di trovare ed evidenziare i molti parallelismi di Texaco con il capolavoro di Garca Mrquez Cent'anni di solitudine. Si tratta infatti di un'epopea che dura grosso modo 150 anni e che ha come sfondo geografico la Martinica, e come sfondo sociale la lenta e difficoltosa ricerca dell'identità creola formatasi dalle deportazioni ed emigrazioni quasi forzate di persone da tutte le zone più povere della terra, e dal confronto con l'identità beké, ovvero quella francese. E anche qui c'è una famiglia protagonista, che qualche filosofo potrebbe anche identificare con lo "spirito" creolo, in quanto la ricerca stessa dell'identità creola può essere assimilata al lungo e faticoso percorso dello spirito delle persone che lentamente prende forma fino ad assumere quei connotati culturali che determinano una certa identità. E l'identità creola raccontata in questo libro è un'identità che trova nella sofferenza e nella schiavitù le sue origini più profonde, ma senza nascondere un passato che a molti potrebbe sembrare vergognoso, e tale dovrebbe essere per i colonizzatori e non per i colonizzati, anzi, trovando in esso la dignità e la forza per definire il proprio presente storico non in opposizione ma in complementarietà con l'identità subita dai colonizzatori francesi. E il risultato va letto.