L’umanesimo liberale di Wilhelm Röpke di Nona maricica Stanciu

L’umanesimo liberale di Wilhelm Röpke

Tipologia:

Diploma di laurea

Anno accademico:

2009/2010

Relatore:
Mario Ciampi
Corso:

Scienze politiche e delle relazioni internazionali

Cattedra:

Storia del pensiero economico

Lingua:
Italiano
Pagine:
177
Formato:
Pdf
Protezione:
DRM Adobe
Dimensione:
5.64 Mb

Descrizione L’umanesimo liberale di Wilhelm Röpke

“L’umanesimo liberale di Wilhelm Röpke è attuale e può rappresentare un nuovo modo di fare politica economica? ”. Questa è la domanda che mi sono posta e la risposta che mi sono data è: si. Ma per rispondere a questa domanda, la mia tesi si snoda come un fil rouge attraverso i principi e le teorie di Röpke, analizzati attraverso le sue opere, prendendo in considerazione, a distanza di oltre 50 anni, l’attualità e la validità della sua ‘terza via’. Per dimostrare la validità e l’attualità di questi principi e teorie, di quanto sia importante non perdere di vista i valori come la verità, la libertà e l’umanesimo, per le implicazioni economiche, morali e sociali che esse comportano, ho articolato la mia tesi in quattro capitoli: il primo tratta le origini dell’umanesimo liberale; il secondo la vita, le opere e il pensiero di Wilhelm Röpke; il terzo l’ordoliberalismo e la Scuola di Friburgo; il quarto tratta la teoria della “terza via” di Röpke e il suo contributo alla Germania, Italia ed Europa, mostrandone i vantaggi e i limiti. Röpke è stata una figura di spicco del panorama intellettuale del XX secolo in Europa e ha giocato un ruolo fondamentale nella ricostruzione della Germania del secondo dopoguerra, contribuendo alla crescita della cultura europea in campo politico, economico e sociale. Per comprendere meglio l’umanesimo liberale di Wilhelm Röpke è necessario fare un breve excursus della sua biografia, l’esperienza di vita, la formazione, le aspirazioni e le difficili scelte (mi riferisco all’autoesilio) fatte per restare coerente con le sue convinzioni. Il pensiero di Röpke è stato profondamente segnato da alcuni eventi storici come la prima guerra mondiale, la crisi economica degli anni ’30, la nascita di movimenti nazionalistici e socialisti, la seconda guerra mondiale, il secondo dopoguerra e dalla sua esperienza personale in particolare il servizio militare prestato durante la prima guerra mondiale e l’autoesilio. Bisogna fare una breve premessa per ribadire che il liberalismo rappresenta la dottrina che ha maggiormente influenzato la concezione moderna dello stato e del suo rapporto con la società, definendo tutte le altre dottrine politiche. È proprio per questo concetto che l’umanesimo liberale si rifà alle radici comuni della scuola storica del liberalismo di John Locke, Montesquieu, Immanuel Kant ma soprattutto di Adam Smith e Alexis De Tocqueville, fino all’ordoliberalismo, nato come filosofia alternativa alla teoria liberale classica, ad opera delle scuole di economia austriaca e friburghese. Per comprendere la collocazione di Röpke all’interno di questo quadro, bisogna ricordare che il suo umanesimo liberale è un concetto fortemente legato a quello di democrazia basata sulla libertà. L’ordoliberalismo nasce come espressione di due scuole di economia: quella austriaca (Friedrich Von Hayek, Ludwig Von Mises) e quella friburghese (Walter Euken, Eugen Von Böhm-Bawerk, Alexander Rüstow e Wilhelm Röpke) rappresentata da eminenti intellettuali, considerati i padri dell’economia sociale di mercato. È importante precisare che l’ordoliberalismo ha dato i natali a quella “terza via” che si imponeva come opzione tra il liberalismo economico e la pianificazione economica, generando quello che è oramai conosciuto come “economia sociale di mercato”, dove lo stato assume un ruolo di regolatore al fine ultimo di realizzare il benessere della società in un contesto di libero mercato attraverso la regolamentazione atta ad eliminare la creazione di monopoli od oligopoli e posizioni di dominio. L’umanesimo liberale di Röpke è animato, oltre che da ideali etici, da una profonda competenza dei problemi economici. Per Röpke, l’economia di mercato si deve necessariamente accompagnare alla sensibilità per avere una dimensione sociale. È questo uno dei più importanti contributi che Röpke ha dato alla teoria ordoliberalista, soprattutto per aver sviluppato l’idea della “terza via” dell’economia sociale di mercato (o ‘economia delle regole’). Il merito di Röpke è stato quello di aver reso possibile, attraverso la sua teoria sull’economia di mercato, la sottrazione dell’economia alla politica. Il suo umanesimo liberale è animato, oltre che da ideali etici, da una profonda competenza dei problemi economici. La validità del pensiero e l’importanza consta nel non perdere di vista i valori come la verità e la libertà, unite dall’umanesimo attraverso l’etica e i valori morali. Certamente Röpke non è l’unico che ha trattato questi temi ma, dal mio punto di vista, è stato quello più innovativo nell’esporli e nel dimostrare quanto le sue idee in proposito fossero lungimiranti. In conclusione, il mio intento era quello di dimostrare la validità della tesi di Röpke anche oggi e quanto sia importante non perdere di vista i valori come la verità e la libertà.

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