Scuola plurilingue: la sfida dell'interculturalità

Scuola plurilingue: la sfida dell'interculturalità. Con questo titolo intendo fornire un inquadramento riassuntivo delle problematiche dietro le quali risiedono le motivazioni della stesura di questo elaborato. Con “scuola plurilingue” mi riferisco alla scuola italiana di oggi, segnata dalla presenza di alunni stranieri provenienti da più di 170 nazionalità di origine, il che comporta l'esistenza di tante realtà linguistiche e culturali diverse. Fornendo il quadro della situazione, non intendo individuare nel plurilinguismo il punto cardine attorno al quale gira il medesimo elaborato, bensì individuare e valorizzare il contesto di interventi mirati alla trasformazione di questa presenza plurilingue e multiculturale, che caratterizza lo scenario italiano, in eventuali risorse future per il sistema socio-economico in cui questi soggetti si muovono. E intendo puntare con ciò, non solo la maggiore integrazione di costoro nel contesto di riferimento, ma anche la realizzazione della coesione sociale. Con la dicitura "sfida", invece alludo all'aspetto problematico e spinoso della questione dell'integrazione, poiché essa in effetti si presenta come una scelta rischiosa, quanto necessaria. "Interculturalità" rimanda inoltre a molte interconnessioni che coinvolgono l'intero sistema economico, giuridico e socio-culturale del paese. Dire “sfida dell'interculturalità” implica l'individuazione di un progetto di integrazione interculturale mirato a trovare delle soluzioni teoriche ed applicative ad alcune problematiche che si pongono alla scuola e al sistema, tenendo conto delle grandi trasformazioni che i due contesti subiscono. Questa implicazione descrive l'aspetto dinamico e continuativo che caratterizza il cammino verso una via italiana per l'integrazione: un cammino che sembra essere minacciano da alcuni rischi quale l'etnocentrismo o l'annullamento dei particolarismi. L'obiettivo principale della tesi, quindi, è quello di indagare sul ruolo che la scuola italiana può giocare nella realizzazione dell'integrazione e della coesione sociale, e sui vari mezzi e modelli interni ed esterni di cui la stessa si avvale per realizzare i medesimi scopi. Per raggiungere l'obiettivo prestabilito occorreva rintracciare un focus tematico, dei quadri di riferimento e uno schema argomentativo, cercando con ciò di garantire elementi di coerenza logico-semantica all'elaborato. Per quanto riguarda il focus della tesi, esso è “l'educazione interculturale”, espressione con la quale gli studiosi non intendono parlare di una disciplina autonoma di studio e di ricerca, ma di un approccio, di un'idea e infine di un modello di integrazione. Si tratta, difatti, di un modello educativo trasversale con il quale si mira ad approcciarsi alle varie discipline, rimanendo comunque oggetto di studio della pedagogia interculturale. Per quanto riguarda i miei quadri di riferimento, ho utilizzato una letteratura specializzata, diversificata e aggiornata. Oltre a questa, ho fatto uso anche di quaderni, dossier, supporti audio-visivi e documenti cartacei e digitali di stampo organizzativo, normativo e persino statistico. L'utilizzo di questa ampia letteratura si rendeva funzionale per l'esposizione del problema, l'analisi dell'argomento prestabilito e la spiegazione delle sue diverse interconnessioni, mantenendo il focus sull'intercultura e il ruolo che essa può giocare in termini di integrazione e coesione sociale.