La clausola generale antiabuso nel diritto tributario
- Tipologia:
Tesi di Laurea di secondo livello / magistrale
- Anno accademico:
2009/2010
- Relatore:
- Brunella Bellè
- Correlatore:
- Giulia Boletto
- Università:
Università degli Studi di Pisa
- Facoltà:
Economia
- Corso:
consulenza professionale alle aziende
- Cattedra:
Diritto tributario
- Lingua:
- Italiano
- Formato:
- Protezione:
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Descrizione La clausola generale antiabuso nel diritto tributario
La presente trattazione ha lo scopo di analizzare il modo in cui la giurisprudenza è arrivata a qualificare comportamenti elusivi posti in essere dai contribuenti come manifestazione di abuso del diritto. Si potrebbe, infatti, definire l’abuso del diritto come un’espressione volta a chiarire che cosa si intenda per elusione fiscale. Tale analisi verrà svolta partendo dall'esame di alcune importanti sentenze della Corte di Cassazione sul tema dell’elusione tributaria, nelle quali sono applicati, a contrasto dell'elusione, istituti di natura prettamente civilistica (interposizione, simulazione, contratto in frode alla legge, nullità assoluta), laddove non esista una precisa previsione normativa che consideri come elusivi i negozi posti in essere. Successivamente passeremo ad esaminare le prime sentenze della Corte di Giustizia europea che negano la deducibilità dell’imposta sul valore aggiunto per ”abuso di diritto” e sanciscono espressamente l’esistenza di un principio comunitario generale antiabuso, inteso quale canone interpretativo del sistema e, quindi, direttamente applicabile nell'ordinamento di ciascuno Stato membro. Termineremo con l'analisi delle più recenti sentenze della Corte di Cassazione alla luce, appunto, del nuovo orientamento di stampo europeo sul tema. Vedremo come l’applicazione di tale principio nel nostro ordinamento tributario sia stata ampiamente contestata dalla dottrina, in quanto ritenuta contraria e dissonante con il principio della riserva di legge in materia tributaria (art. 23 Cost. ), e col principio della certezza del diritto, secondo il quale al contribuente deve essere consentito di conoscere in anticipo il trattamento fiscale di ogni operazione così da avere la possibilità di calcolarne la convenienza economica, cosa che non sarebbe possibile postulando l’esistenza di un principio generale antiabuso che attribuisce un forte potere discrezionale all’Amministrazione Finanziaria e ai giudici. Ma prima di addentrarci specificamente in questi argomenti, forniamo, di seguito, un quadro generale della nozione di elusione fiscale e delle norme antielusive presenti nell'ordinamento tributario italiano.