L'economia del calcio. Una analisi comparata Italia-Inghilterra di Gioacchino roberto Di maio

L'economia del calcio. Una analisi comparata Italia-Inghilterra

Tipologia:

Tesi di Laurea di secondo livello / magistrale

Anno accademico:

2011/2012

Relatore:
Enrico Rebeggiani
Correlatore:
Stefano Bory
Facoltà:

Sociologia

Corso:

Comunicazione pubblica, sociale e politica

Cattedra:

Sociologia economica della rete

Lingua:
Italiano
Pagine:
203
Formato:
Pdf
Protezione:
DRM Adobe
Dimensione:
1.58 Mb

Descrizione L'economia del calcio. Una analisi comparata Italia-Inghilterra

Il presente lavoro si inserisce nel filone di una serie di studi sulle caratteristiche strutturali, sui comportamenti degli attori organizzativi e sulle performance economiche del settore del calcio professionistico, allo scopo di comprendere quali siano le maggiori fonti di ricavo delle aziende calcistiche, quali le strategie adottate in nome del business e quali i principali limiti che costringono l’Italia a rincorrere quell’Inghilterra lontana anni luce e che, al di là di una notevole posizione debitoria assunta da diverse squadre al momento dell’acquisizione dei propri attuali proprietari in virtù di vari escamotage finanziari come il leveraged buy-out che nel 2005 ha permesso a Malcolm Glazer di acquisire proprio il Manchester United con fondi derivanti prevalentemente da un capitale di debito il cui rimborso è garantito dagli attivi patrimoniali dell’impresa acquisita ed è sostenuto dai cash flow da essa generati, assume sempre più i contorni di terra promessa sotto il profilo del profitto derivante dalle varie attività economiche. Per perseguire tale obiettivo, nei paragrafi iniziali si illustreranno dapprima le origini del calcio in Italia, evidenziando poi le principali riforme a livello legislativo che hanno riguardato il settore calcistico italiano, in particolare quelle del 1966 e del 1981. In seguito saranno esposti i principali provvedimenti normativi che hanno avuto effetti diretti sulla gestione delle società calcistiche: dalla “Sentenza Bosman” al “Decreto spalma-perdite”, dalla “Legge anti-insolvenza” al “Decreto salva-calcio”. Il secondo capitolo verterà sugli aspetti gestionali e di bilancio tipici delle società di calcio. In apertura si argomenterà sulle motivazioni che possono condurre all’equazione società di calcio uguale impresa, dopodiché si affronterà il tema dell’economicità nelle società calcistiche, analizzando le attività economiche e le gestioni strategiche principalmente adottate dai club. Lo scopo del terzo capitolo sarà il delineare due nuove fonti di ricavo cui le società di calcio possono attingere nel loro divenire gestionale: il marketing ed il merchandising. Il marketing calcistico sarà esaminato, partendo dall’analisi della domanda sino a giungere, passando per le “4 P”, al management di uno stadio, considerato oggigiorno un elemento marketing oriented, sottolineando in particolare il ruolo e le relazioni che si instaurano tra i diversi attori coinvolti nella filiera commerciale. Il tema del merchandising sarà affrontato evidenziando, in primis, l’importanza del brand per le società di calcio e successivamente la presenza di eventuali differenze riscontabili tra il nostro Paese e le altre realtà europee. Il quarto capitolo, infine, si occuperà di una analisi comparativa tra l’azienda calcio italiana e quella inglese rinnovando un confronto di gran voga sul campo di gioco tra gli anni ’60 e ’70, quando i club delle due nazioni si affrontavano in trofei come la Coppa Anglo-Italiana, aperta dal 1969 sino al 1996 alle prime quattro squadre non promosse in serie B e alle quattro retrocesse dalla serie A per quanto concerne i nostri campionati e alle otto equivalenti britanniche, la Coppa di lega Italo-Inglese, disputata tra il 1969 e il 1976 tra la vincente della Coppa Italia e della Coppa di Lega Inglese, la Coppa Italo-Inglese Semiprofessionisti, disputata solo nel biennio tra il 1975 e il 1976 tra la vincente della Coppa Italia Semiprofessionisti e della Prima divisione inglese non professionistica, e la Coppa Ottorino Barassi, cui partecipavano tra il 1968 e il 1976 le vincenti della Coppa Italia dilettanti e della Coppa di Inghilterra dilettanti. Il primo step di tale operazione di raffronto prevedrà l’utilizzo di uno studio di Bill Gerrard, docente di Sport Management e Finance alla Business University di Leeds, secondo cui le performance di una società calcistica dipendono da quattro risorse strategiche: il gioco, il management tecnico, il tifo e il management generale. Si procederà poi ad analizzare le più importanti operazioni compiute dai club delle due nazioni sul proprio brand, sul rapporto con gli sponsor e sulle diverse politiche gestionali riguardanti gli impianti sportivi. L’intento è verificare, anche grazie ad alcune interviste rilasciateci da esperti del settore che proporremo in appendice, se i club di casa nostra abbiano o meno potenzialità tali da innestare un circolo virtuoso che, muovendo dallo sfruttamento del marchio a fini commerciali e dalla gestione dello stadio, possa rivelarsi in grado di generare un incremento delle entrate societarie anche solo simile a quello britannico.

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