La relazione tra il buddhismo zen e la psioanalisi

Quella buddhista è una storia che è stata narrata agli psicoanalisti occidentali solo dopo la metà del secolo appena trascorso. Fu allora che comparvero sugli scaffali delle librerie e successivamente nei database delle università i primi testi sull’argomento tradotti nelle lingue europee. Bisogna aspettare il 1995 per vedere comparire la prima ventina di articoli in inglese che nel titolo comprendono la parola psicologia e la parola buddhismo. La letteratura che coniuga queste due Weltanshauung è quindi sorprendentemente recente ma altrettanto sorprendenti sono le analogie che le vedono sposarsi all’alba del XXI secolo. Liberarsi dalla sofferenza psichica, accettare se stessi e gli altri pienamente e incondizionatamente, imparare a controllare i propri pensieri e a non esserne controllati, apprendere la difficile arte di essere centrati nel presente spaziale e temporale della vita: né inutilmente attaccati al passato, né angosciosamente protesi verso il futuro. Realizzare, senza infantili illusioni, che il mondo è in continuo e inarrestabile cambiamento e accettarne l’inevitabilità. Saper elaborare correttamente i lutti, capire che nulla nella vita è destinato a durare in eterno. Essere quindi in grado di amare sinceramente e serenamente, liberi da pulsioni egoistiche o credenze patogene. In questa che sembra una lista di obiettivi a lungo termine di una psicoterapia ben condotta possiamo parallelamente leggere le parole della filosofia buddhista, rivolta a pazienti, terapeuti, discepoli e monaci da tremila anni fa ad oggi. In questa trattazione, tramite una rassegna della letteratura, saranno esposti brevemente i punti di contatto tra la dottrina del buddhismo, inteso in modo aconfessionale come insegnamento pratico per conseguire la liberazione dalla sofferenza psichica, e le analogie con la moderna psicoterapia. Verranno analizzati testi e articoli della recente ricerca nel campo della meditazione e dei suoi effetti terapeutici anche dal punto di vista fisico, parte dell’ormai immenso corpus letterario del buddhismo e delle pratiche meditative Zen e i lavori che mettono in comune alcuni degli attuali orientamenti psicoanalitici e la filosofia buddhista.