Suono e movimento: la musicalità nell'apprendimento linguistico

Il ruolo della musicalità nello sviluppo del linguaggio è stato da sempre sottovalutato o addirittura ignorato. Ultimamente, però, sono sorti nuovi studi nell'ambito dell'acquisizione linguistica e della psicologia dello sviluppo, volti a dare la giusta rilevanza all'attitudine musicale umana. Essa si configura come una capacità innata, presente in ogni essere umano e fondamentale per guidare non solo l'apprendimento linguistico ma, ancor prima, lo sviluppo della nostra socialità, a partire dai suoi primordi nell'interazione fra madre e bambino. Nel corso di questo lavoro, cercheremo di caratterizzare la predisposizione musicale, innata nella natura umana, attraverso l'analisi dei comportamenti proto-musicali infantili piuttosto che delle espressioni mature di questo talento vitale, necessariamente influenzate dalla cultura e dalle esperienze individuali dei singoli soggetti. La musica, infatti, a differenza di ciò che chiamiamo musicalità, è un prodotto culturale e un'arte la cui tecnica si acquisisce in gran parte attraverso uno studio lungo e accurato. Come il linguaggio, essa possiede un sistema di regole e principi che va appreso ma, in quanto fenomeno universale, onnipresente in tutte le epoche e culture, è ragionevole cercare i suoi fondamenti biologici e le capacità cognitive che hanno reso possibile il suo sviluppo. Per questo, nella prima sezione, inizieremo dall'analizzare le caratteristiche della musica e del linguaggio, nelle loro espressioni mature e nella loro variabilità interculturale, per poi rintracciare, fra diversità e analogie, l'esistenza di proprietà comuni risalenti ad aspetti primordiali della comunicazione umana. Per meglio comprendere queste due facoltà comunicative, studieremo alcuni aspetti della loro elaborazione a livello cerebrale, della loro lateralizzazione e localizzazione nel cervello. Attraverso l'analisi delle strutture cerebrali preposte al loro controllo, sarà possibile capire ulteriori aspetti del funzionamento dei sistemi musicale e linguistico. Continueremo a occuparci dei tratti condivisi da musica e linguaggio, ora dal punto di vista filogenetico. Anche lo studio dell'evoluzione della musica ha sempre rivestito un ruolo secondario all'interno di una cultura centrata sul linguaggio. Oggi, però, molti autori ritengono fondamentale indagare questo ambito, poiché l'evoluzione della musica è profondamente legata all'evoluzione del linguaggio, anzi ci sono buoni motivi per pensare che entrambe le forme di comunicazione derivino da un antenato comune. Proseguiremo ripercorrendo, nell'ontogenesi, lo sviluppo di queste due funzioni cognitive, sottolineando come, nelle primissime fasi dell'apprendimento linguistico, sia la sensibilità alle proprietà prosodiche e distribuzionali del linguaggio ad accompagnare i bambini nella costruzione della grammatica della loro lingua madre. Per quanto riguarda, invece, l'aspetto intersoggettivo, altrettanto fondamentale per lo sviluppo linguistico e promosso anch'esso dalle predisposizioni musicali infantili, si osserveranno le caratteristiche delle diadi madre-bambino, evidenziando le loro qualità "musicali”. Giungeremo, poi, a trattare il rapporto che musica e linguaggio intrattengono col movimento; vedremo come l'apprendimento fonologico non abbia bisogno di dispositivi geneticamente specificati ma si possa fondare su meccanismi senso-motori, in particolare sull'imitazione dei gesti articolatori degli adulti. Per la musica, il legame col movimento, è ancor più profondo; basti pensare che in molte culture il concetto stesso di musica comprende anche quello di danza. Infine, cercheremo di utilizzare le conoscenze emerse in rapporto a musica e linguaggio, per tentare una riunificazione, sulla base della presenza di suono e movimento, di altre forme di espressione umana, come la danza e la poesia, evidenziando anche il fondamentale valore socio-culturale della musicalità.