Roman Reenacting: esperienze italiane nella rievocazione della romanità di ERIKA BERTO

Roman Reenacting: esperienze italiane nella rievocazione della romanità

Tipologia:

Tesi di Laurea di primo livello

Anno accademico:

2008/2009

Relatore:
Livio Zerbini
Corso:

Scienze della Cultura

Cattedra:

Storia antica

Lingua:
Italiano
Pagine:
117
Formato:
Pdf
Protezione:
DRM Adobe
Dimensione:
1.29 Mb

Descrizione Roman Reenacting: esperienze italiane nella rievocazione della romanità

L'elaborato pretende di fare conoscere al lettore un mondo inesplorato, a volte connotato negativamente da aspetti folkloristici: quello della rievocazione dell'epoca romana. A tal fine, vengono esposti i risultati di un raffronto tra i gruppi storici, sottolineandone le originalità e le peculiarità del loro operato, stabilendo l'imprescindibile necessità di coerenza storica e filologica per ottenere una riproduzione fedele e di buona qualità. Gli obiettivi della ricerca che ha condotto a "Roman Reenacting: esperienze italiane nella rievocazione della romanità” sono stati quelli di dimostrare l'importanza assunta negli ultimi anni dal Roman Reenacting, con particolare attenzione al panorama italiano, in cui rappresenta un settore in netta espansione. Capire le varie interazioni con le discipline storiche e archeologiche, soprattutto presentare l'enorme potenzialità intrinseca nelle sperimentazioni realizzate dai gruppi storici, si è rivelato uno degli scopi fondamentali, come pure intuire che tale disponibilità è solo in parte sfruttata. L'argomento trattato presenta molteplici attinenze con il gioco di ruolo: vengono illustrate le connotazioni che assume sotto questa forma, permettendone la distinzione. Attraverso la discussione di varie ipotesi, si cerca di comprendere i motivi per cui la maggiore parte dei gruppi storici ha incentrato la propria rievocazione sull'esercito e sulle arti del combattimento, trascurando o valutando solo superficialmente la vita civile. Rievocare la romanità. La rievocazione storica della romanità rappresenta un serbatoio immenso di risorse a cui attingere per ricavare risultati sotto una poliedricità di aspetti: didattico, demo-antropologico, psicologico, di valorizzazione del territorio e delle risorse culturali. Si tratta di un fenomeno, che vede le sue generiche origini proprie nel mondo romano e che è attivo da diversi decenni nei Paesi del Nord Europa e recepito solo da pochi anni dall'Italia; situazione incoerente, se si pensa che Roma e il territorio nazionale sono la culla della romanità, contraddizione alla quale è stato posto rimedio grazie alle capacità e agli slanci dei componenti delle associazioni di rievocazione, che sono riusciti, con la loro intraprendenza e con la passione per la storia e l'archeologia romane, a realizzare importanti collaborazioni con il mondo scientifico/accademico. La preferenza per il soggetto trattato è giustificata dal fatto che il Roman Reenacting è un argomento che, sebbene apprezzato dal pubblico, rimane quasi sconosciuto alla letteratura relativa ai beni culturali. Oltre alla valorizzazione del patrimonio che determina, la ricostruzione storica rappresenta essa stessa un prodotto della cultura dell'essere umano. La bibliografia, sia nazionale che estera, inerente all'argomento è pressoché inesistente, eventualmente ridotta a pochi articoli comparsi su periodici dedicati al mondo della rievocazione, alcuni distribuiti esclusivamente on-line. La tesi vuole rivalutare, attraverso un'attenta analisi, la rievocazione del mondo romano, considerando gli influssi e le ripercussioni che si hanno nei vari settori, sotto i punti di vista sia dei rievocatori che dei fruitori. Dopo avere introdotto i concetti di living history e re-enactment, termini inglesi che definiscono la ricostruzione storica, con le relative problematiche, il discorso si focalizza sulla fondamentale interazione con l'archeologia sperimentale e l'etno-archeologia, alla base dell'attività dei gruppi storici. Il secondo capitolo analizza nei dettagli la situazione italiana dei nuclei storici romani: tipologie, distribuzione geografica delle manifestazioni, contesti temporali di rievocazione, dimensioni, ponendo l'accento sul perché della scelta di tale tipologia di Reenacting, delineando gli obiettivi raggiunti e le tendenze. Vengono, poi, commentati alcuni esempi di archeologia ricostruttiva dell'esercito e del legionario e la funzionalità della ricostruzione storica applicata ai documentari storico-archeologici e al cinema. A questo punto viene proposto come esemplificazione dell'operato e delle implicazioni di un gruppo storico l'esame della legio I italica di Villadose (Rovigo), realizzato attraverso la conoscenza diretta dei re-enactors, delle loro attrezzature e costumi, nonché delle loro interazioni con altri gruppi. Un breve accenno, in termini di confronto con il panorama italiano, è posto sul Roman Reenacting europeo. Viene, infine, presentato il progetto di un evento, a carattere nazionale, che possa consentire la partecipazione e, quindi, l'incontro di tutti i gruppi italiani e produrre proficui risultati per la divulgazione e l'implementazione della rievocazione dell'epoca romana.

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