Le origini della Corte costituzionale
- Tipologia:
Diploma di laurea
- Anno accademico:
2008/2009
- Relatore:
- Irene Sigismondi
- Università:
Università degli Studi di Roma La Sapienza
- Facoltà:
Giurisprudenza
- Corso:
Giurisprudenza
- Cattedra:
Giustizia costituzionale
- Lingua:
- Italiano
- Pagine:
- 150
- Formato:
- Protezione:
- DRM Adobe
- Dimensione:
- 1.07 Mb
Descrizione Le origini della Corte costituzionale
Dopo alcune letture sulla storia delle corti costituzionali sono stati raccolti i documenti della commissione del ministero per la costituente, della Commissione per la Costituzione, e dell'Assemblea Plenaria dell'Assemblea Costituente. Riguardo al ministero per la costituente, vengono riportati i risultati finali della Commissione per studi attinenti alla riorganizzazione dello Stato, la c.d. commissione Forti, e in particolare della prima sottocommissione sui problemi costituzionali e controllo sulla costituzionalità della legge. Poi si analizzano le tre relazioni della seconda sezione della seconda sottocommissione dell'Assemblea costituente, Calamandrei Leone Patricolo, e per motivi di sintesi si escludono gli argomenti a supporto, ma che in genere si rifacevano agli studi della commissione Forti, sia pure con diversi orientamenti. Dei verbali, i resoconti sommari, in Commissione e in Assemblea plenaria si è scelto di riportare solo le operazioni di voto per poter seguire la vicenda degli articoli, rinunciando allo svolgimento dei molti emendamenti facilmente reperibili dai documenti della Camera dei Deputati, che argomentavano le proposte sempre in genere con riferimenti agli studi della commissione Forti e alle altre corti costituzionali nel mondo. Quindi, si è cercato di facilitare la lettura delle successive leggi costituzionali, la n.1 del 1948 e la n.1 del 1953, della legge ordinaria, la n.87 del 1953, e delle norme integrative regolamentari del 1956. Infine, si commenta la prima sentenza del 1956 e si conclude con uno sguardo alla Corte costituzionale e all'ordinamento giuridico, con cenni a Hans Kelsen e altri giuristi.