La guerra russo-giapponese vista dai tecnici militari italiani

Nella prima metà del XVII secolo, quando il Giappone interruppe ogni relazione con l'Occidente, si trovava allo stesso livello di sviluppo tecnologico degli Europei. Nel XIX secolo la situazione era mutata: grazie alla rivoluzione industriale e ai progressi scientifici i Paesi dell'Ovest erano divenuti più forti dal punto di vista sia militare sia economico. Fu proprio verso la seconda metà dell''800 che il Giappone si vide "costretto” a riaprire i contatti con mondo esterno e, di conseguenza, a mettersi alla pari con gli altri Paesi a livello economico, sociale e militare. I primi decenni del periodo Meiji furono impiegati ad apprendere dall'Occidente e ad adottare quegli elementi della civiltà occidentale che i Giapponesi sentivano che sarebbero stati loro utili. I Giapponesi intendevano recepire da ciascun Paese occidentale quello in cui esso eccelleva. Ad esempio per quel che riguardava la marina da guerra e quella mercantile venne scelta l'Inghilterra e per l'esercito la Germania. La guerra russo–giapponese è una dimostrazione della volontà e fermezza nipponica nel raggiungimento dei propri obiettivi. Questo testo prende in esame diversi aspetti della suddetta guerra. Nella prima parte, composta di tre capitoli, si prendono in esame le cause che portarono al conflitto, i rapporti di forza tra le due contendenti e i Paesi occidentali, la conclusione e le conseguenze della guerra. La parte storica è, inoltre, corredata da citazioni tratte da documenti dell'epoca: il Corriere della Sera e La Stampa. La seconda parte, anch'essa composta da tre capitoli, esamina l'aspetto militare del conflitto, dal punto di vista tecnico e tattico. Il lavoro si basa sui commenti dei tecnici militari italiani presenti nelle riviste militari e nei testi specializzati in tale materia. I documenti da cui sono stati estrapolati i commenti sono la Rivista d'Artiglieria e Genio e la Rivista Militare Italiana degli anni 1904–5 e il Diario dell'addetto militare italiano a Pietroburgo Paolo Ruggeri Laderchi. I libri specialistici sono: Storia della marina da Trafalgar a Tsushima scritto in collaborazione con lo Stato Maggiore della Marina, Storia del pensiero tattico navale di Fioravanzo a cura dell'Ufficio Storico della Marina Militare, Documenti italiani sulla guerra russo–giapponese di Biagini a cura dell'Ufficio Storico dell'Esercito e due relazioni del capitano d'artiglieria Luigi Giannitrapani, autore di numerosi articoli nella Rivista d'Artiglieria e Genio. Quest'ultima parte è, inoltre, corredata da cartine relative alla guerra e da un glossario finale, in cui vengono spiegate le terminologie tecniche citate nel testo al fine di facilitarne la comprensione.