Monitoraggio delle molestie olfattive e individuazione della fonte di emissione mediante campionatore vento-selettivo di Pietro La grotta

Monitoraggio delle molestie olfattive e individuazione della fonte di emissione mediante campionatore vento-selettivo

Tipologia:

Diploma di laurea

Anno accademico:

2010/2011

Relatore:
Prof. lorenzo Liberti
Correlatore:
Prof.ing. gianluca Intini
Facoltà:

Ingegneria

Corso:

Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio

Cattedra:

tecnologia per la tutela ambientale

Lingua:
Italiano
Pagine:
104
Formato:
Pdf
Protezione:
DRM Adobe
Dimensione:
3.17 Mb

Descrizione Monitoraggio delle molestie olfattive e individuazione della fonte di emissione mediante campionatore vento-selettivo

Il lavoro di tesi è incentrato sullo studio di uno strumento che permette di individuare la sorgente che emette le molestie olfattive. L’argomento di studio affonda le sue radici nel comportamento dell’uomo in seguito alla sua percezione della presenza di specie odorigene nel luogo in cui egli si trova: campagna, città, ambiente di lavoro etc. Il passo successivo è stato quello di analizzare l’impatto che hanno le emissioni odorigene sulle attività antropiche. Nello studio effettuato una particolare attenzione è stata data alla conoscenza dei trattamenti e quindi la struttura delle analisi riguardanti il monitoraggio e rilevabilità dei cosiddetti vocs (composti organici volatili). Generalmente quando si affrontano temi di natura ambientale, tutte le azioni e quindi i processi che mirano alla tutela del territorio sono legati alla normativa e a ciò che essa vincola e contempla. Infatti, anche in questo lavoro di tesi sono state tenute in considerazione le leggi vigenti che regolano l’annosa questione concernente la presenza delle specie odorigene. Il campionatore vento-selettivo è stato utilizzato in un’area, località la chianca nell’agro di manduria, caratterizzata dalla presenza di una discarica di rifiuti non pericolosi e di un impianto di compostaggio. L’identificazione della fonte delle specie odorigene è ovviamente legata alla dinamica dei due trattamenti dei rifiuti, i cui rispettivi impianti distano circa 3 km dal comune di manduria. Nel laboratorio tecnologico di chimica ambientale della 2° facoltà di ingegneria di taranto sono state preparate, come illustrato nel capitolo riguardante lo strumento, le cartucce da inserire nel campionatore. Il carbone attivo, presente nelle cartucce, è un materiale a base di carbonio avente un alto grado di porosità e un’elevata area specifica. Queste caratteristiche conferiscono al carbone attivo grandi capacità adsorbenti. È grazie a queste capacità adsorbenti che si giustifica la versatilità del carbone attivo. A riguardo sono da ricordare la depurazione dell’acqua freatica; il trattamento degli avvelenamenti come assorbente delle tossine e la potabilizzazione dell’acqua. Il carbone attivo granulare che è stato utilizzato per il monitoraggio dell’aria non è lo stesso di quello usato negli esempi sopra elencati. I fattori che influenzano le sue prestazioni sono: • Natura della sostanza da rimuovere. Normalmente composti ad alto peso molecolare e a elevato indice di rifrazione sono meglio adsorbiti. • Concentrazione. Maggiore è la concentrazione, elevato, sarà il consumo di carbone. • Temperatura. Più bassa è la temperatura, migliore è la capacità di assorbimento. • Pressione. Maggiore è la pressione, migliore è la capacità di assorbimento. • Umidità. Minore è l’umidità, migliore è la capacità di assorbimento. Il resto della strumentazione è stata montata e completata in situ. La campionatura delle sostanze odorigene è durata dieci giorni, in modo tale da conferire una certa attendibilità all’esito della prova. Sulla base dei dati raccolti, l’attività di tesi si è riversata sulla determinazione della concentrazione delle specie chimiche campionate e adsorbite, sia sugli strati di carbone attivo che sui due strati di silica acida e basica presenti nelle cartucce infine, si è fatto un confronto tra la concentrazione dei composti odorigeni monitorati con le rispettive soglie olfattive presenti in letteratura, per dare conferma dell’efficacia dello strumento in sperimentazione e allo stesso tempo per identificare quale sia effettivamente la specie odorigena responsabile della molestia olfattiva. A causa dell’assenza di una normativa che indichi sia i limiti delle emissioni odorigene che un unico metodo da utilizzare per misurare le concentrazioni delle stesse emissioni, i risultati delle misure olfattometriche effettuate, in uno stesso ambiente, con tecniche diverse non sempre sono concordanti nei risultati. Utilizzando il campionatore vento-selettivo si vuole superare questo gap provando a identificare, in modo oggettivo e senza possibili smentite, la fonte che emette le molestie olfattive attraverso la direzione del vento. Nel caso in esame, bisogna individuare quale tra la discarica di rifiuti non pericolosi per il conferimento di rsu provenienti dai comuni del lato ta/3, e un impianto di compostaggio sia la fonte dell’emissione dei cattivi odori. Questa metodologia di campionamento è poi accompagnata dalla speciazione chimica dei composti volatili che sono stati adsorbiti nei diversi stadi presenti nelle cartucce. I valori di soglia olfattiva, che sono delle concentrazioni, delle specie campionate saranno poi confrontati con quelli presenti in letteratura per stabilire quali di essi sono effettivamente associati ai cattivi odori.

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