Il terrorismo e le sue maschere. L'uso politico delle stragi edito da Pendragon

Il terrorismo e le sue maschere. L'uso politico delle stragi

a cura di

G. Flamini

Editore:

Pendragon

Data di Pubblicazione:
1996
EAN:

9788886366380

ISBN:

8886366388

Pagine:
96
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Descrizione Il terrorismo e le sue maschere. L'uso politico delle stragi

Le Associazioni dei familiari delle vittime di numerose stragi della storia d'Italia (Italicus, Treno 904, Stazione di Bologna, via dei Georgofili) hanno voluto curare questo volume per fare il punto sulla situazione processuale e politica della stagione stragista. Il libro non si addentra nel particolare di ogni singola strage (di cui fornisce dati e precisazioni in un'apposita Appendice), ma sceglie la via del quadro complessivo. Dalla precisa analisi, che si avvale della collaborazione di Gianni Flamini, esce una sintesi chiara e argomentata dell'oscuro e sanguinoso periodo della nostra storia che ha visto all'opera stragisti, servizi segreti italiani e stranieri, massoni coperti, banchieri e finanzieri senza scrupoli, terroristi “neri” e “rossi”, mafiosi e criminali di ogni tipo. Secondo Norberto Bobbio “si ha l'impressione che sinora non siano state generalmente capite e comprese la gravità, l'estensione, la frequenza dei ricorrenti tentativi di sovvertimento delle nostre libere istituzioni”. Questo anche perché non si è voluto procedere ad un riesame critico del nostro recente passato, che non è “misterioso” o “inspiegabile” come da alcune parti si finge di credere. La selva delle connivenze politico-criminali è certo complessa, ma non insondabile: esiste un'impressionante quantità di dati, documenti e sentenze dalla quale emerge senza possibilità di dubbio la “doppiezza” della storia italiana recente. C'è la storia ufficiale che leggiamo sui libri e c'è la storia sotterranea, parallela alla prima ma oscura perché fatta da sistemi di potere trasversali (la P2, i servizi segreti deviati, Gladio). Questi trovavano la loro legittimazione nella situazione internazionale di tensione fra Occidente e Paesi Socialisti nonché nel quadro politico italiano in cui l'esistenza di un forte partito comunista determinava di fatto una “democrazia ingessata”. E' su questa particolarità storica che il libro insiste felicemente per trovare la cornice e la ragione di quei “ricorrenti tentativi di sovvertimento delle nostre libere istituzioni” che la classe dirigente italiana ha consapevolmente messo in opera nel tentativo di “conservare la democrazia” preservando intatto, ovviamente, il proprio potere. Il prezzo che il nostro Paese ha dovuto pagare per “conservare la democrazia” passa attraverso tutte le stragi, da Portella della Ginestra a Via Palestro (di queste soltanto due hanno avuto esiti di condanne definitive) e attraverso tutti gli episodi più controversi del terrorismo rosso, dalla cattura di Curcio all'omicidio di Aldo Moro, fino ai misteri della P2, agli omicidi di Sindona e Calvi, a molti episodi di mafia e alla corruzione eretta a sistema. E ancora oggi paghiamo quel prezzo nella debolezza delle nostre istituzioni, nello scarso senso di unità nazionale e nella povertà della nostra memoria storica. Questo libro, breve ma esauriente, ha la non piccola speranza di rivolgersi a quanti pensano che sul terrorismo e sulle stragi non si saprà mai “la verità”. Forse i singoli colpevoli non saranno più individuati, ma Il terrorismo e le sue maschere vuole almeno informare che quei fatti obbediscono a una logica, perversa e tuttavia chiara. Il rispetto per le tante vittime dello stragismo richiede almeno che quelle morti non restino prive di senso.

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