Descrizione Terrorismo, emergenza e costituzioni democratiche
Il terrorismo e la violenza politica organizzata costituiscono un pericolo per la sicurezza individuale e collettiva, e perciò possono mettere in crisi l'essenza stessa di ogni Stato, in particolare quando si verificano all'interno di regimi democratici. Per limitare al massimo i rischi per la sicurezza, i pubblici poteri non possono limitare o sopprimere tutti i diritti fondamentali delle persone, né il pluralismo politico o i controlli parlamentari e giurisdizionali garantiti dalle norme costituzionali e internazionali. Questo volume esamina i dilemmi in cui si trovano gli Stati democratico-costituzionali di fronte alle emergenze e al terrorismo, gli strumenti del diritto penale e internazionale per contrastarli e le norme internazionali che prevedono l'inderogabilità di alcuni diritti fondamentali anche durante le situazioni emergenziali. Si approfondiscono i diversi tipi di sistemi vigenti negli stati democratici: da quello britannico a quello statunitense e francese, senza trascurare altri sistemi come quello spagnolo, tedesco o canadese, e anche quelli russo e sudafricano. Particolare attenzione viene riservata al sistema italiano che, come prevedono anche altri ordinamenti democratici, consente deroghe alla Costituzione soltanto durante lo stato di guerra, ma prevede strumenti ordinari che consentono di tutelare le esigenze della sicurezza senza sacrificare la tutela delle libertà.
Recensioni degli utenti
Spunti di diritto internazionale-28 maggio 2012
E' un libro perfetto per chi studia il diritto internazionale, ha un linguaggio complesso che si rivolge pertanto ad un pubblico di giuristi o di persone particolarmente interessate alle tematiche giuridiche sull'aspetto del terrorismo. Analizza con molta chiarezza tutte le normative in vigore nei vari paesi del mondo che contrastano il terrorismo, evidenziando pregi, difetti e discutibile costituzionalità.
poco fruibile-29 luglio 2010
L'autore essendo un professore universitario di diritto, è caduto nella "trappola del giurista", che consiste nell'intenzione di fare un testo su un problema attuale che riguarda tutti, scrivendo però con un linguaggio eccessivamente tecnico, concentrandosi solo sul metodo di lotta al terrorismo, e non soffermandosi su un'analisi del terrorismo stesso ( non so se per inadeguata conoscenza del fenomeno stesso, o lo abbia tralasciato volutamente ). Risultato il testo è poco interessante a livello di lettura di saggistica, e troppo astatto, va bene se si deve sostenere un esame all'università.