Terra matta di Vincenzo Rabito edito da Einaudi

Terra matta

Editore:

Einaudi

Edizione:
1
Data di Pubblicazione:
2 luglio 2014
EAN:

9788806223250

ISBN:

8806223259

Pagine:
416
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Trama Terra matta

Un bracciante siciliano si è chiuso a chiave nella sua stanza e ogni giorno, dal 1968 al 1975, senza dare spiegazioni a nessuno, ingaggiando una lotta contro il proprio semi-analfabetismo, ha digitato su una vecchia Olivetti la sua autobiografia. Ha scritto, una dopo l'altra, 1027 pagine a interlinea zero, senza lasciare un centimetro di margine superiore né inferiore né laterale, nel tentativo di raccontare tutta la sua "maletratata e molto travagliata e molto desprezata" vita. Imprevedibile, umanissimo e vitale, "Terra matta" ci racconta le peripezie, le furbizie e gli esasperati sotterfugi di chi ha dovuto lottare tutta la vita per affrancarsi dalla miseria; per salvarsi la pelle, ragazzino, nel mattatoio della Prima e poi della Seconda guerra mondiale; per garantirsi un futuro inseguendo (con "quella testa di antare affare solde all'Africa") il sogno fascista del grande impero coloniale in "uno miserabile deserto"; per arrabattarsi, in mezzo a "brecante e carabiniere", tra l'ipocrisia, la confusione e la fame del secondo dopoguerra; per tentare, a suo modo ("impriaco di nobilità"), la scalata sociale con un matrimonio combinato e godere, infine, del benessere degli anni Sessanta.

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4 di 5 su 2 recensioni

Un pezzo di Italia e della sua storiaDi R. Lidia-19 maggio 2012

Questo romanzo dimostra la falsità del luogo comune secondo cui per saper narrare bisogna saper scrivere. Un semianalfabeta, fornito di un'innato, quanto innegabile, talento letterario, balbetta e costruisce a fatica parole inesatte ed improbabili che ci fanno passare quasi un secolo di un'Italia altrimenti inaccessibile. Emozioni, sensazioni ed esperienze, arrivano puri al cuore ed allo stomaco, transitando con grande difficoltà per il cervello, ma lasciando una traccia che durerà a lungo.

Terra mattaDi O. Paolo-29 ottobre 2010

che dire? in una parola, direi frastornante. tralascio i dettagli su chi era vincenzo rabito sul perché/come ha scritto terra matta. mi limito a dire che è la storia di un uomo comune che attraversa il 900' italiano con uno sguardo a metà strafa tra il candido di voltaire e il riccietto di pasolini. che regala momenti di grande magone ed altri di involontaria ilarità. che racconta la storia del secolo breve meglio di qualunque manuale. che è una lettura faticosa, tanto faticosa. che nella seconda parte perde anche un po' di mordente. ma è una lettura irrinunciabile. un documento raro, nella forma e nel contenuto, che tutti dovrebbero scoprire. anche a forza di costringerli!