Telemaco Signorini e la pittura in Europa. Catalogo della mostra (Padova, 19 settembre 2009-31 gennaio 2010). Ediz. illustrata edito da Marsilio
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Telemaco Signorini e la pittura in Europa. Catalogo della mostra (Padova, 19 settembre 2009-31 gennaio 2010). Ediz. illustrata

Editore:

Marsilio

Collana:
Cataloghi
Data di Pubblicazione:
30 settembre 2009
EAN:

9788831798402

ISBN:

8831798405

Pagine:
255
Formato:
rilegato
Argomenti:
Pittura e tecniche della pittura, Singoli artisti, monografie d'arte
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Descrizione Telemaco Signorini e la pittura in Europa. Catalogo della mostra (Padova, 19 settembre 2009-31 gennaio 2010). Ediz. illustrata

Il catalogo ripercorre la vicenda umana e artistica di Telemaco Signorini con l'obiettivo di evidenziare il carattere eccentrico e inquieto dell'artista, la puntigliosa militanza critica che lo avrebbe inimicato a molti dei confratelli macchiaioli e che invece riveste, per noi oggi, una particolare importanza essendo un prezioso indizio della sua vocazione sperimentale, del suo aggiornamento sull'arte europea contemporanea, dello snobismo intellettuale che gli aveva fatto preferire l'"imperfetto dell'ingegno" al "perfetto della mediocrità". Vengono presentate le opere di Signorini che, per importanza e qualità, segnarono le tappe della sua carriera in Italia e all'estero, affiancando ad esse le opere di artisti europei (Decamps, Troyon, Degas, Caillebotte, Manet, Sargent, Tissot, Liebermann, Stevens, Toulouse-Lautrec, Van Gogh), più consone a dimostrare il costante dialogo intrattenuto dall'artista fiorentino, anche sul piano del dibattito estetico e sociale, con quanto avveniva fuori d'Italia.

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vita di signoriniDi l. marusca-14 luglio 2010

Nasce a FIrenze nel 1835 da padre anch’egli pittore, in un primo momento della sua vita Signorini intraprende la strada della letteratura,della poesia, vorrebbe diventare poeta e successivamente, dopo che la morte porta via il fratello Telemaco rimane l'unico a poter tramandare il tocco del Padre, perchè una volta era così, il padre pittore e per forza anche un figlio doveva esserlo, lo si vede costretto ad intraprendere questa strada che lo portera’ ad essere uno degli esponenti più importanti dell'ottocento in Italia. Nel 1862 fonda in Firenze, nella vecchia casa del padre la scuola Pergentina che si propone di ricostruire le usanze del tempo che stanno andando perdute. Nei quadri che vengono creati nella scuola si ritrova spesso la familiarità dei luoghi, il concetto di casa, di ritrovo e la macchia che gli impressionisti del tempo utilizzavano per far loro la pittura qua nella scuola diventa tecnica. Nasce in lui questo desiderio di non disperdere nulla dopo la Guerra indipendenza a cui partecipa e ciò lascerà un profondo senso di disillusione come egli afferma, un senso di disillusione e di servilismo portati da una guerra che invece di avere unificato divide e complotta. Ritornerà sul tema delle ingiustizie più volte per farci ricordare la sofferenza del dopoguerra, lo scempio che lascia la distruzione, questo senso di instabilità anche mentale che si vede bene nel suo quadro LA SALA DELLE AGITATE, ove i gesti delle donne ora mai sopraffatte non dicono nulla, non comunicano fra di loro, sono perse, disilluse appunto, lasciate in questo angolo di abbandono che nessuno ricorda mai di specificare come conseguenza di una guerra.Il quadro viene giudicato male ma Degas lo trova geniale e trasporta quegli stessi sguardi persi, bui, sofferenti, nelle sue ballerine, non come dimostrazione di grazia, ma come prova di fatica e resistenza durante gli esercizi. Un ulteriore dimostrazione di quanto è profonda la sua anima, di quanto vuole guardare all'interno e dimostrare di cosa siamo capaci noi esseri umani, ce l'ha da andando in visita al carcere di Portofferaio e dipinge questo capolavoro in cui lui si identifica nel primo uomo a destra.. La sua ultima meta sarà Settignano ove viaggerà solo tra le cinque terre el'Isola d'Elba, sempre dipingendo lascerà testimonianza di luoghi che forse sono ancora come allora. Leali Marusca