Il teatro nella Firenze medicea di Sara Mamone edito da Ugo Mursia Editore

Il teatro nella Firenze medicea

Edizione:
2
Data di Pubblicazione:
1991
EAN:

9788842511182

ISBN:

8842511188

Pagine:
160
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Lo spettacolo come strumento del regnoDi c. irene-16 novembre 2010

Nel 1537 Cosimo de' Medici (detto "il Vecchio") viene chiamato dai rappresentanti della città di Firenze a prendere il potere dopo la morte del cugino Alessandro: questa sarà la prova più realistica di associare la propria famiglia all'idea di un predominio artistico e culturale, tutto nel rispetto dei generi spettacolari del passato. E con il nipote Lorenzo il Magnifico la partecipazione divenne insieme committenza e complicità, tanto da consentire al principe di sintetizzare la figura di mecenate che finanzia e dell'artista che dà vita ad ogni manifestazione festiva. Oltre alle giostre-torneo, le cacce, i trionfi allegorici con i carri sfilanti per le vie della città, grande attenzione fu rivolta alla sacra rappresentazione. L'intera popolazione era partecipe degli eventi grazie all'impegno di uomini di primo piano nella vita della città; la magnificenza e l'opulenza degli spettacoli poggiava sull'apporto dei maggiori ingegneri civili del tempo, tra i quali spicca la personalità di Filippo Brunelleschi. L'ingegno di questo artista rispettava il tessuto e la struttura degli edifici preesistenti, inserendo in essi le proprie invenzioni. Normalmente le sacre rappresentazioni venivano allestite all'interno delle chiese ed erano poste sotto la responsabilità di un "festaiolo". La fondazione di queste rappresentazioni come spettacolo in cui la città poteva verificare il proprio stadio di ricchezza e raffinatezza tecnica va dunque riconosciuta al grande artigiano, anticipatore di quell'artista che affiancando i sublimi dilettanti dell'umanesimo e dei secoli successivi costituirà l'ossatura dell'apparato culturale mediceo; e Brunelleschi diede a Firenze le indicazioni di quel primato tecnico su cui l'abile politica dei successivi reggitori avrebbe fondato tanta parte del proprio potere. I suoi studi sulla prospettiva, la tendenza all'unificazione del luogo dell'azione, il movimento in tutta l'aria scenica, le mutazioni a vista, l'illusionismo, ec. Costutuiscono la nascita della scenografia, della scenotecnica e del luogo teatrale in senso moderno e si pongono come base del futuro teatro fiorentino. Lentamente Cosimo operò un mutamento della società e della corrispondenza tra quella e lo spettacolo, resteranno intatti solo i rapporti formali finchè un nuovo e più solido potere possa rendere esplicita la nuova organizzazione sociale anche in ambito teatrale: lo spettacolo assumerà proprio la funzione di mascheramento dei nuovi rapporti di potere che che si stanno instaurando, divenendo strumento del regno.