Teatri-libro. Ronconi, Vasilicò, Bene. Esperienze di percezione tra corpi in pagina e corpi in scena di Ettore Massarese edito da Aracne

Teatri-libro. Ronconi, Vasilicò, Bene. Esperienze di percezione tra corpi in pagina e corpi in scena

Editore:

Aracne

Data di Pubblicazione:
2010
EAN:

9788854827288

ISBN:

8854827282

Pagine:
228
Formato:
brossura
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Descrizione Teatri-libro. Ronconi, Vasilicò, Bene. Esperienze di percezione tra corpi in pagina e corpi in scena

Si può percepire uno spettacolo smarrendosi nell'"andirivieni" della "durata" spazio-temporale di un romanzo? Possono i "corpi" teatrali caricare (nello spazio provvisorio del loro "apparire") su di sé gli abissi di memoria, le centrifughe avventure, i "cicloni" della coscienza dei personaggi di un romanzo o di un poema epico? In alcuni spettacoli di Luca Ronconi, Giuliano Vasilicò e Carmelo Bene ciò avviene. L'autore, qui, analizza i processi che portano questi artisti a mettere in scena il concepimento stesso dell.opera che scelgono di "traghettare" sul palcoscenico. Essi intendono, così, rendere gli spettatori-lettori partecipi dello sguardo creativo da cui il libro ebbe origine: è l'esperienza di un "vissuto", di uno spazio-tempo non comprimibile nella stretta "griglia" retorica del tradizionale teatro "prospettico" che si affida alla "consunzione dialogica" dell'hic et nunc.

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1 di 5 su 1 recensione

Il teatro, quest'assente sconosciutoDi T. Alessandro-27 settembre 2010

L'opera si presenta bene per titolo, ma delude a contenuto in offerta. Ronconi, Bene, Vasilicò son resi con inconsueta leggerezza esegetica: par che l'autore si sia limitato al rimpasto di convinzioni passate, aggrumate a convezioni presenti. Si prenda il caso-Ronconi. Il genio compreso del grande regista risulta reso in vagheggi improvvisi, privi di saldi legami con l'effettiva visione di scena. Ne risulta un prontuario dell'ovvio, raramente brillato per termini ostentati come si ostentano sulle vesti più scialbe strass e perline. Nulla che sia detto dell'invenzione ronconiana della festa del gioco, dello psicodramma negato, dell'aperta forma-del-libro come aperta forma-teatro: ci si limita, in merito, ad accertare ciò che altri han reso già certo. Acquistato a interesse, insomma, il libro dona l'immagine d'uno studio impigrito, arruffato ad accumulo, frettoloso in confezione. Aspettiamo, fiduciosi, la prossima prova, perche il Massarese regali a chi ne ancora ne attende le pagine, la furberia incisiva e meritoria del lontano "Teatro Assente". L'abbiam detto: ad oggi, assente.