Il tè nel deserto

E' stato uno dei rari casi in cui ho letto il libro dopo avere visto il magnifico film (di Bertolucci) , ed è stato uno degli ancor più rari casi in cui mi sono veramente piaciuti entrambi. Il tema che mi ha colpito nel profondo è quello dello smarrirsi, fuori e dentro di sè. Quale posto migliore del deserto?

Atmosfere arabe, odori e sensazioni ben definite e descritte. Ma la storia latita, spesso inconcludente, a volte inverosimile, quasi sempre noioso. I personaggi sono insopportabili nella loro indolenza, si muovono lenti, come si girano lentamente le pagine. Ammetto di aver faticato a portare a termine la lettura. Non ho trovato sintonia con l'autore. Bocciato.

Un viaggio in Nord Africa intrapreso da due coniugi americani e un loro amico. L'incontro con una cultura diametralmente opposta alla loro, con il suo fascino ma anche i suoi orrori. Un mondo nuovo dove i due coniugi intraprendono anche un viaggio alla ricerca di se stessi, incontrando non poche difficioltà.

I paesaggi assolati, il caldo e il vento del deserto, vite e luoghi così distanti eppure così vicine, ritrovarsi per poi perdersi di nuovo fino a smarrire la coscienza di sè in atmosfere surreali e accadimenti da mille e una notte. Un viaggio tra le dune, del Sahara e della nostra esistenza. Atmosfere rese in modo magistrale.

Un romanzo silenzioso, d'atmosfera, di intrecci morali e psicologici... Paesaggi suggestivi, la vastità del deserto, il cielo stellato sopra le nostre teste, i pensieri che vagano, riflessioni sulla vita, sulla nostra identità, da soli, in coppia, con gli altri...

l'idea è molto bella, ma mi ha lasciato molta tristezza dentro legata all'incomprensione e all'assurdità della sofferenza dei protagonisti.