La targa di Andrea Camilleri edito da Rizzoli

La targa

Editore:

Rizzoli

Data di Pubblicazione:
28 agosto 2015
EAN:

9788817084376

ISBN:

8817084379

Pagine:
84
Formato:
rilegato
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Trama La targa

Vigata, 1940. La sera dell'11 giugno, il giorno dopo l'entrata in guerra dell'Italia salutata dal paese intero come "la vincita di una quaterna al lotto", al circolo Fascio & Famiglia ricompare d'improvviso, dopo cinque anni di confino in quanto "diffamatore sistematico del glorioso regime fascista", Michele Ragusano. Nessuno, com'è inevitabile, lo saluta, ma gli animi in un attimo si riscaldano e volano male parole: fin quando a don Emanuele Persico, novantaseienne tutto pelle e ossa, squadrista della primissima ora, prende letteralmente un colpo. Tutto perché Ragusano gli ha chiesto con tono di sfida: "Il nomi di Antonio Cannizzaro vi dice nenti?". Qualcuno si inginocchia, avvicina l'orecchio al cuore del vecchio e sentenzia: "Morto è". Comincia così un esilarante circo di celebrazioni postume, di opportunismi e di verità sepolte, in cui ognuno eserciterà quell'arte sottile che è propria degli italiani d'ogni epoca: l'arte del revisionismo e del compromesso. L’arte del compromesso non è cosa nuova per il popolo italico, ma esiste dalla notte dei tempi, come ci racconta Andrea Camilleri in La targa. Lo scrittore siciliano ci conduce nella Vigata del 1940, il giorno dopo l’entrata in guerra dell’Italia fascista. Tutto il paese è entusiasta dell’impegno bellico assunto e del contributo all’ordine mondiale che ognuno di loro potrà dare. Qualcosa però giunge a turbare il clima di festa che si è creato nel circolo Fascio e Famiglia dove sono riuniti tutti i componenti delle famiglie più o meno in vista della città. Michele Ragusano, detrattore e diffamatore del regime fascista è tornato dopo cinque lunghi anni di confino. Ma che ne è stato di lui in tutto quel tempo? Inizia così un racconto a ritroso negli anni in cui si ripercorrono le vicende di vari personaggi che ruotano attorno a Ragusano. Il vero shock avviene però proprio quella sera dell’11 giugno 1940 quando don Emanuele Persico, grande squadrista e ormai novantaseienne, decide di schiattare lì, tra un ballo e una risata della riunione del circolo Fascio e Famiglia. Qualcuno però ha visto Ragusano avvicinarsi all’orecchio di Don Emanuele e qualcuno ha persino sentito chiedergli notizie di tal Antonio Cannizzaro. E dopo solo la morte improvvisa del vecchio pelle e ossa. Ma chi è questo Cannizzaro e che c’entrava con Persico e con Ragusano? In un intrecciarsi di vicende, ricordi e ricostruzioni, la verità sepolta verrà di nuovo a galla come in tutti i romanzi gialli dell’amato Andrea Camilleri. E allora cosa c’è di meglio di un nuovo e conveniente compromesso?

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4 di 5 su 1 recensione

Camilleri conta barzellette Di S. Paolo-4 giugno 2016

Un raccontino che si svolge nella Vigata del tempo del fascismo, ma dove Camilleri ha tutta l’aria di avere in mente tempi più vicini e circostanze più diffuse. Godibile la storia, anche se poco più di una barzelletta che, se raccontata dal Maestro, diventa altro. Piacevolissima la postfazione della Torregrossa che parte dalla adulazione e finisce con una garbatissima critica.