Sul suicidio e altri saggi scelti

Da bravo empirista Hume nega l'esistenza di principi etici universali. I principi morali, sostiene, non sono astratte regole assolute e eterne, ma scaturiscono dall'osservazione dei comportamenti umani, allo stesso modo in cui una legge naturale scaturisce dall'osservazione di determinati fenomeni. Hume critica perciò i "fanatici morali" che hanno la pretesa di imporci sulla nascita, la morte, le relazioni familiari ecc. Le loro regole assolute, dettate spesso da false religioni e dalla superstizione, con lo scopo nemmeno troppo celato di imporre il loro potere. Per Hume esistono solo "morali storiche" e i principi di condotta che ne derivano di volta in volta non sono altro che la fotografia di un momento di mediazione sui confini dell'etica. Principi e confini in evoluzione continua, perché frutto dell'esperienza e delle convergenza casuali realizzatesi in specifiche condizioni storiche e sociali. Insomma relativismo allo stato puro.