Storie per vergini di Carlos Fuentes edito da Il Saggiatore

Storie per vergini

Collana:
Narrativa
Traduttore:
Finassi Parolo M.
Data di Pubblicazione:
2007
EAN:

9788842814122

ISBN:

8842814121

Pagine:
343
Formato:
brossura
Argomento:
Racconti
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Trama Storie per vergini

In "Constancia", l'americano Whitby Hull sposa una misteriosa donna spagnola che decide di vivere rinchiusa in casa. Un giorno la donna sparisce misteriosamente e Hull scopre di avere sposato un fantasma: la moglie infatti era morta molti anni prima nel corso della guerra civile spagnola. "La desdichade" è scritto come un'opera teatrale, con i due protagonisti che raccontano gli eventi ciascuno secondo il proprio punto di vista. Si tratta di due giovani studenti di Città del Messico che intrecciano un surreale triangolo amoroso con un manichino femminile. Ne "Il prigioniero di Las Lomas" si respira un'aria claustrofobica: un avvocato gretto e ambizioso s'impossessa dell'aristocratica dimora di un impostore da lui smascherato. Si ritroverà prigioniero tra le sue mura, attorniato da una folla di mendicanti che vuole vendicarsi dei soprusi subiti dall'inquilino precedente. "Viva la fama" è una fantasia basata sulla vita e le opere del pittore Francisco Goya, mentre "Milagros" è un racconto onirico in cui una Madonna appare sia come simbolo religioso sia come presenza visionaria. Un vicino di casa che bussa alla porta per annunciare la propria morte, uno strano luccichio che diventa indizio del soprannaturale, un manichino che si trasforma in un oscuro oggetto del desiderio alla Buñuel, il fantasma di Francisco Goya che dipinge il più celebre torero di Spagna. Carlos Fuentes racconta cinque storie che sono mappe, case, destini: terre immaginarie a cui il lettore approda da straniero, inconsapevole, vergine, come i personaggi che incontra. È sempre una rivelazione a sovvertire le certezza, a spalancare l'abisso, a confondere i limiti che separano realtà e immaginazione, presente e passato, i vivi condannati a una vita spettrale e gli spettri che prendono vita, perché "la ragione che non dorme mai genera mostri". Con una scrittura carica di echi letterari e pittorici, che rende omaggio al simbolismo francese e alla tradizione picaresca spagnola, a Edgar Allan Poe e a Julio Cortázar, il grande maestro messicano si fa architetto, inventore di città, di labirinti che uniscono punti lontani nello spazio e nel tempo. E ci ricorda che l'avventura umana è una catastrofe cui da sempre gli uomini rispondono con la ribellione, l'arte e l'amore.

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