Storia di ordinaria periferia

Se è vero che un uomo compone una successione di manichini così dissimili gli uni dagli altri come i passanti di cui scrutiamo per la strada i volti dissimili, senza riuscire mai ad essere se stesso, allora solo la memoria è la colla tiene assieme questi volti di cartapesta. Necessariamente il tentativo di sintesi è impastato con rabbia e con amore. Quella di Ernesto è la storia di un "battesimo del fuoco" di un educazione alla vita nei sobborghi di Roma, a Quarticciolo, quello stesso quartiere frequentato da Pasolini e dai mille personaggi di una Roma ferina e fintamente benevola. Un viaggio attraverso la povertà, la strada, le mille vicissitudini del crescere di polvere in fango, verso una redenzione che non arriva mai, ma la cui luce filtra tra le righe come una "naturale destinazione". A tratti commovente a tratti dissacrante, questo libro ci racconta il secondo novecento dal basso, con gli occhi non privilegiati di un bambino precoce che è un po' poeta e un po' bandito.