Stato di crisi di Zygmunt Bauman, Carlo Bordoni edito da Einaudi
Alta reperibilità

Stato di crisi

Editore:

Einaudi

Traduttore:
Chiesara L.
Data di Pubblicazione:
24 febbraio 2015
EAN:

9788806224493

ISBN:

8806224492

Pagine:
198
Formato:
brossura
Argomenti:
Povertà e disoccupazione, Globalizzazione
Acquistabile con la

Descrizione Stato di crisi

Oggi la crisi è al centro del dibattito pubblico. Nel tentativo di analizzarne le cause e ipotizzarne le conseguenze sul lungo periodo, siamo portati a paragonarla alla Grande Depressione. Ma c'è una differenza cruciale che distingue il malessere attuale dalla crisi degli anni Trenta: non abbiamo più fiducia nella capacità dello Stato di risolvere la situazione e individuare una via d'uscita. Nel mondo sempre più globalizzato, agli Stati nazionali è stato sottratto gran parte del potere di agire. E, poiché molti dei problemi da fronteggiare nascono a livello sovranazionale, l'entità delle forze a disposizione degli stati-nazione non è sufficiente per venirne a capo. Questo divorzio tra potere e politica produce un nuovo tipo di paralisi: indebolisce l'attività d'intervento e riduce la fiducia collettiva nella capacità dei governi di mantenere le loro promesse. L'impotenza degli esecutivi accresce il cinismo e il sospetto dei cittadini, innescando una triplice crisi: della democrazia rappresentativa, della fiducia nella politica e della sovranità dello Stato. Ormai da anni si dice che viviamo in uno stato di crisi e che presto andremo verso il tracollo totale. Stato di crisi di Zygmunt Bauman e Carlo Bordoni prova a capire il perché di questa crisi costante e della differenza tra il momento critico che sta vivendo il nostro Paese e quello che visse il mondo negli anni Trenta. Al periodo di grande depressione che si abbatté sull’economia americana e europea circa ottant’anni fa fanno riferimento i due sociologi che osservano differenze e somiglianze tra i due stati di crisi. Quello che fa la differenza sono i cittadini: oggi la popolazione non ha fiducia nella politica e nel processo di cambiamento che essa, attraverso i suoi rappresentanti, potrebbe attuare. In un mondo dove quello che attraverso un Paese influenza anche un altro e dove la globalizzazione ci costringe a fare i conti con l’economia non solo interna, ma mondiale, effettivamente spesso la politica non ha il potere di agire sui meccanismi del proprio Paese e allora si verifica il fenomeno del gatto che si mangia la coda perché questo porta sempre più sfiducia dei cittadini nei confronti degli stessi politici. Potere e politica hanno divorziato, sostengono Bordoni e Bauman, come farli ricongiungere? E’ come essere proprietari di una casa, ma non poter fare niente per sistemarla e rimetterla a posto. Questo è quello che accade allo stato di crisi italiano, ma anche di molti altri Paesi europei. I due celebri sociologi sembrano però fare appello più che altro ai cittadini perché aiutano i rappresentanti che loro stessi hanno eletto in questo difficile compito, in questo Stato di crisi.

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