C'è una spina che mi buca la vita di Sonia Cincinelli edito da Progetto Cultura

C'è una spina che mi buca la vita

Data di Pubblicazione:
2006
EAN:

9788860920041

ISBN:

8860920043

Pagine:
75
Formato:
brossura
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Descrizione C'è una spina che mi buca la vita

"Questa raccolta può essere catalogata nel genere della diaristica, ma non si tratta d'un diario che infila avvenimenti lungo uno sviluppo cronologico... l'autrice affida a queste pagine l'umore nero delle proprie aspettative e una serie di ricordi dolciamari. Dalla lettura dei suoi versi la Cincinelli appare come una ragazza disarmante, nella propria ingenuità e freschezza, e disarmata, nella totale innocenza e schiettezza con la quale dà corpo a desideri, mancanze e volontà di essere se stessa. Ma, ad una apparente semplicità e ingenua confessione di paure e sconfitte, corrisponde un atteggiamento di denuncia e di sfida delle ingiustizie e delle falsità subite."

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5 di 5 su 1 recensione

Recensione di Rosanna MessinettiDi C. Sonia-26 ottobre 2009

E' fresca di stampa la raccolta di una giovane autrice, un libricino che si fa leggere tutto d'un fiato, perchè cattura subito l'attenzione e l'interesse del lettore. Nel leggerne le poesie, si ha l'impressione di sentire due voci dissonanti, che si rincorrono, all'apparenza, senza alcuna possibilità di amalgama. Sembra che le parole siano note dissonanti, come un notturno o uno studio di Chopin. Una voce esprime l'impulso irresistibile a vivere, a scoprire la vita nelle sue emozioni più forti e più intense e, in questo campo, l 'amore, l'eros, la passione giocano un ruolo importante, ma amare è anche patire e allora insorge l'altra voce, una voce che esprime l'amarezza della delusione, il grido di chi si sente tradito dalla vita, la serena disperazione delle delusioni perdute. E' una fuga infinita tra il bene e il male dall'eterna quotidianità dell'esistenza, tra la gioia, l'euforia, il sorriso abbagliante della luce e il dolore della spina che annulla la bellezza della rosa e il buco, il buio profondo che si sente perduto, l'inerzia di chi si sente frustrato, il tormento di chi è preso dall'idea inquietante di una vita minacciata. La lirica, che dà giustamente il titolo alla raccolta, è indicativa di questa condizione esistenziale che si riflette all'oggi precario e incerto, oppure proteso verso "un'altra realtà". "Penso che aspetterò", dice Sonia e ancora incita "vinci la morte e gioisci per le virtù della bellezza e della poesia". L'anima per nulla disarmata e disarmante dell'autrice, si rivela complessa o, se vogliamo, complicata da tante suggestioni assorbita e mossa da richiami diversi e tutti forti, che si riconducono a una giovinezza inquieta e tormentosa, ma sempre aperta alla vita. E nella poesia, nella capacità catartica della parola nella suggestione e nel fascino dell'arte si ritrovano e si ricompongono le voci dissonanti della vita.