Speculum Novitii. Lo specchio del novizio di Stefano Salley edito da Glossa

Speculum Novitii. Lo specchio del novizio

Editore:

Glossa

Collana:
Sapientia
A cura di:
M. Fioroni
Data di Pubblicazione:
1 novembre 2010
EAN:

9788871052885

ISBN:

8871052889

Pagine:
77
Formato:
brossura
Argomento:
Cattolicesimo romano, Chiesa cattolica romana
Acquistabile con la

Descrizione Speculum Novitii. Lo specchio del novizio

Per la prima volta, nel panorama dell'editoria italiana, compare un testo di Stefano di Salley, inedito fino ad ora, sia in italiano, sia in latino. Il giovanissimo Stefano entra come novizio nell'abbazia cistercense di Fountain - fondazione della linea di Clairvaux - e rapidamente ne diviene il cellerarium. Le doti personali, la sua capacità di leggere il cuore umano e "l'alta scuola" di due grandi abati resero ben presto Stefano in grado di guidare una comunità monastica. Stefano divenne così abate di Salley. Probabilmente scrisse lo Speculum Novitii durante il decennio in cui fu abate di Salley ed è possibile ritrovare nel testo l'esperienza di un uomo che, conoscendo se stesso - i propri desideri e le proprie debolezze -, cerca di analizzare quali sono i moti dell'animo dei fratelli e di indicare loro atteggiamenti e mezzi per progredire verso la santità. Stefano è entrato in monastero circa un secolo dopo l'ingresso di Bernardo a Cîteaux: tempi e luoghi diversi, diverso il clima e il livello culturale e diversa l'atmosfera spirituale. Stefano si presenta, però, come un degno figlio di san Bernardo: porta con sé l'essenza dell'eredità ricevuta e i frammenti del nuovo e del diverso che si fanno presenti nella storia.

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3 di 5 su 1 recensione

In tempi di emergenza educativaDi R. sr.Maria Francesca-25 marzo 2012

L'Editrice Glossa pubblica per la prima volta in Italia un testo che Collectanea Cistercensia (ocso Francia) aveva edito nella versione latina testo latino (Collectanea OCR 1946 p. 2-68, con la presentazione e le note critiche di p. Edmond Mikkers ocso (1910-1923) ). L'ottimo apparato critico è utile per identificare le coordinate di questo "Specchio del novizio": autenticità, lavori critici precedenti, altre opere dello stesso autore, tutte informazioni che aiutano a mettere a fuoco l'ambito culturale e spirituale in cui il testo nasce e il personaggio dell'autore. Il quale con questo suo "Specchio" ci introduce nel metodo formativo delle abbazie del XII XIII secolo, dove la preoccupazione pedagogica è semplice e spontaneo riflesso della ricchezza spirituale e dottrinale. Non è uno scritto teorico, ma un accompagnamento nel corso della giornata, ricco di suggerimenti pratici, di indicazioni concrete: un "manuale", scritto da un abate per dei novizi, nato dall'esperienza che vuole introdurre all'esperienza, dalla confessione quotidiana, al piano di letture consigliato, al modo di accostare le Sacre Scritture in modo che tutta la giornata sia plasmata dalla meditazione della parola, dalla memoria Dei coltivata nell'Ufficio Divino, dalla devozione affettuosa all'umanità di Cristo, passaggio indispensabile all'amore alla sua Divinità. "Quando vai a dormire pensa alla sepoltura di Cristo Gesù e alla tua. Quando ti alzi alla risurrezione". La giornata nella sua ordinarietà diventa un percorso di trasformazione, conformazione, trasfigurazione, unione al Cristo, rendendo così evidente lo scopo della vita cristiana e monastica. Il metodo preferito per questo cammino, dato lo spazio che l'autore vi riserba, è sicuramente la meditazione, sbriciolata in sette metodi, oppure sei, nella notte e nel giorno, al momento di addormentarsi o nell'ora della tentazione, come l'elemento che serve a far propria la Parola e la presenza di Cristo "Usa la lettura divina come uno specchio in cui l'anima veda la propria immagine, per correggersi, se è deforme o per ornarsi, se è bella". Nel momento in cui la passione educativa sta cercando nuovi modi per trasmettere ai più giovani un contenuto valido e sperimentato possiamo imparare qualcosa dall'umiltà di questo antico maestro.