Lo specchio del diavolo. La storia dell'economia dal paradiso terrestre all'inferno della finanza di Giorgio Ruffolo edito da Einaudi
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Lo specchio del diavolo. La storia dell'economia dal paradiso terrestre all'inferno della finanza

Editore:

Einaudi

Data di Pubblicazione:
7 febbraio 2006
EAN:

9788806178093

ISBN:

8806178091

Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Descrizione Lo specchio del diavolo. La storia dell'economia dal paradiso terrestre all'inferno della finanza

A che cosa serve l'economia? E in particolare: l'economia è al servizio degli uomini o viceversa? Per cercare di rispondere a queste domande, Giorgio Ruffolo ci guida con sapiente estro e divertenti digressioni attraverso gli aspetti cruciali della scienza economica, considerata nei suoi stretti legami con la tecnica, la moneta e la politica. Verremo, quindi, catapultati nel Paradiso terrestre nel momento in cui l'uomo scacciato da Dio scopre la tecnica, assisteremo alle grandi turbolenze monetarie che hanno investito in misura e modalità diverse ogni periodo storico, e infine diventeremo spettatori e attori della guerra, non conclusa, che il capitalismo ha ingaggiato sfidando il potere politico.

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3 di 5 su 3 recensioni

L'economia e l'uomo in breveDi M. Danilo Dante-22 febbraio 2012

Questo libro si presenta come una storia leggera e semplificata dell'economia e dell'uomo, più in generale. Ma a tratti è un po' stopposo e meno aperto ad un pubblico di non economisti. Lo consiglio come una delle prime letture per entrare nell'argomento dell'economia, ma sicuramente altri titoli sarebbero più azzeccati.

Paradiso ed Inferno dell'economiaDi R. Giacomo-14 settembre 2011

Divertente e leggera storia dell'economia che parte dalla preistoria per arrivare all'età contemporanea. Il saggio è utile e leggero. Un libro per tutti. Ma pare più chiaro ai professionisti dell'economia e meno ai lettori comuni. La metafora del paradiso e dell'inferno attuale in cui la finanza ha portato il mondo è piuttosto veritiera ed azzeccata.

Dall'homo sapiens al capitalismo modernoDi M. Andrea-8 luglio 2010

In questo saggio l’autore prende per mano il lettore e insieme a lui apre timidamente una porta sull’economia facendovi entrare prima il naso, poi gli occhi ed infine la testa pensante, tutto in modo molto pacato, ironico e tranquillo. Affacciandosi sul mondo economico vengono posti quesiti sulla produzione di beni e sullo sfruttamento delle risorse, toccando, il ruolo dello sviluppo e del suo potenziale a seconda dello senario in cui esso viene posto. Viene riportato un interessante pensiero, dove si dimostra, a suon di numeri, la “precarietà” della specie umana sulla terra. L’uomo ha potuto sfruttare le materie prime, cacciando, pescando e raccogliendo ciò che trovava, senza farsi carico della creazione delle materie indispensabili alla vita. Il salto di qualità venne fatto quando si comprese la possibilità di crearsi risorse. Qui viene suggellato il distacco tra uomo e natura quando vengono comprese le potenzialità del “saper produrre” tramite la coltivazione e l’allevamento. Il tema dei mutamenti sociali racchiude l’essenza del libro; le popolazioni stabili rapportate alle nomadi, allevatori i primi guerrieri i secondi. Con una piacevole carrellata temporale si giunge al capitalismo moderno, creato dalla dilatazione dei mercati con i rispettivi incrementi demografici e di domanda. Altro aspetto è stata la mercificazione della terra che ha reso possibile il capitalismo attuale con una corsa economica senza traguardo, non fondata sugli interessi ma sul consumo di capitale. Non tutto è però negativo, si legge un messaggio di speranza, diviso in quattro strategie, per un modello di sviluppo migliore, non più quantitativo ma qualitativo.