Sonderkommando Auschwitz di Shlomo Venezia edito da Rizzoli
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Sonderkommando Auschwitz

Editore:

Rizzoli

Collana:
BUR Saggi
Edizione:
1
Traduttore:
Carli M.
Data di Pubblicazione:
21 gennaio 2009
EAN:

9788817028639

ISBN:

8817028630

Pagine:
235
Formato:
brossura
Argomenti:
Olocausto, Storia d'Europa
Acquistabile con la

Descrizione Sonderkommando Auschwitz

"Tutto mi riporta al campo. Qualunque cosa faccia, qualunque cosa veda, il mio spirito torna sempre nello stesso posto... Non si esce mai, per davvero, dal Crematorio." Sono parole di Shlomo Venezia, ebreo di Salonicco, di nazionalità italiana; è uno dei pochi sopravvissuti del Sonderkommando di Auschwitz-Birkenau, una squadra speciale selezionata tra i deportati con l'incarico di far funzionare la spieiata macchina di sterminio nazista. Gli uomini del Sonderkommando accompagnavano i gruppi di prigionieri alle camere a gas, li aiutavano a svestirsi, tagliavano i capelli ai cadaveri, estraevano i denti d'oro, recuperavano oggetti e indumenti negli spogliatoi, ma soprattutto si occupavano di trasportare nei forni i corpi delle vittime. Un lavoro organizzato metodicamente all'interno di un orrore che non conosce eccezioni: il pianto disperato di un bimbo di tre mesi, la cui madre è morta asfissiata dal gas letale, richiama l'attenzione del Sonderkommando, lo scavare frenetico tra i corpi inanimati, il ritrovamento e subito dopo lo sparo isolato della SS di guardia che ammutolisce per sempre quel vagito consegnandolo alla storia. Per decenni l'autore ha preferito mantenere il silenzio, ma il riaffiorare di quei simboli, di quelle parole d'ordine, di quelle idee che avevano generato il mostro dello sterminio nazista ha fatto sì che dal 1992 abbia incominciato a parlare, e quei racconti sono la base della lunga intervista che è all'origine di questo libro. Prefazione di Walter Veltroni.

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4 di 5 su 7 recensioni

Indescrivibile: un viaggio all'infernoDi P. Alberto-1 febbraio 2012

L'inferno descritto in modo lucido, lancinante, preciso, puntuale, fin nei minimi dettagli, da uno dei pochi sopravvissuti dei membri del Sonderkommando (unità speciale di deportati, prevalentemente ebrei, addetti al forno crematorio) di Auschwitz. Una testimonianza unica, straziante. Indescrivibile.

Ero solo un ragazzo.Di c. monica-20 luglio 2011

Ero un ragazzo che voleva studiare, ora sono un ragazzo che deve lavorare. Sono un numero, un prigioniero, io brucio, brucio uomini. Quelle lunghe file di persone devono etrare in quella stanza, l'inganno del Tedesco, vanno a fare una doccia. La doccia del gas, la doccia che uccide. Urla disperate e in pochi minuti il silenzio, entro nella stanza, estraggo i cadaveri, li devo districare tanto sono ammassati l'uno sull'altro e poi li brucio. Credo di conoscere quel ragazzo, si lo conosco, e' mio cugino, lo devo bruciare, cosi' come bruceranno me altri che arriveranno al posto mio. Che lavoro il mio, sono trattato bene, mi danno da mangiare, dormo in un letto e vivo al caldo, brucio uomini. Sono utile alla grande Germania, sono un ingranaggio dello sterminio, ho parte attiva. Malvagio Tedesco, come mi hai ridotto, fino a che punto ti sei spinto, mi rendi colpevole dei tuoi crimini. Non mi salvero' , tu mi uccidrai, ma se sopravvivero' cosa faro' della mia vita dopo quello che mi hai costrettto a fare qui, in Auschwitz, in questo luogo di morte da te inventato? Forse mi restera' soltanto l'illusione della mia non colpevolezza, la certezza e' che sei stato tu, soldato Tedesco il vero assassino.

Grazie Shlomo...Di P. Elisa-8 febbraio 2011

Chi come me non è stato ad Auschwitz, chi non ha un numero di matricola tatuato sul braccio non può capire pienamente cosa un campo di concentramento possa realmente aver significato per i deportati. Così come non possiamo conoscere le migliaia di atroci sfaccettature delle storie degli uomini deportati, seviziati, assassinati. Vincendo le resistenze a raccontare, così comuni tra i sopravvissuti, Shlomo Venezia ci apre un mondo di orrori talmente inimmaginabili che mai avremmo voluto conoscere, ma che è nostro dovere imprimere nella memoria per onorare chi nei lager ha perso la vita, il senno, la dignità, ogni possibilità di vivere una vita serena. "Sonderkommando Auschwitz" è un libro che mi ha sconvolto e che ho faticato molto a leggere, addirittura fermandomi a tratti... Ma a ogni pagina mi sono costretta a proseguire perché esistono persone che hanno dovuto sopportare la prigionia dei campi, lavorare per mesi bruciando cadaveri nei forni crematori. Molti sono stati stroncati, ma per nostra fortuna qualcuno è sopravvissuto e ha trovato la forza di superare la vergogna di appartenere alla stessa specie dei loro carnefici. L'unico sforzo a noi richiesto è cercare di conoscere quanto più possiamo sull'orrore dei lager e questa testimonianza è forse una delle più preziose, perché arriva direttamente dal cuore del folle progetto nazista di sterminio, i forni crematori. Leggendo le parole urlate da Shlomo diamo in parte un senso al suo essere sopravvissuto, alla sua vita indelebilmente segnata da un'esperienza devastante.

Non si deve dimenticare maiDi b. alice-22 dicembre 2010

Ormai i testimoni dell'olocausto viventi sono rimasti pochi e nel giro di qualche anno, a memoria di una delle tappe più orribili e disumane della nostra storia, avremo solo loro: i libri. Un racconto lucido dell'inferno in terra, per non dimenticare mai. D'obbligo.

tragicamente belloDi g. alice-9 novembre 2010

un libro che non so neanche io se definire bello per la sua profonda tragicità...un'esperienza raccontata in prima persona dall'autore

emozionanteDi g. giovanni-29 ottobre 2010

un libro emozianante come pochi...un racconto crudo di uno dei pochi uomini che è riuscito a sopravvivere ai forni di birkenau!