La solitudine dell'assassino di Andrea Molesini edito da Rizzoli
Alta reperibilità

La solitudine dell'assassino

Editore:

Rizzoli

Data di Pubblicazione:
15 Settembre 2016
EAN:

9788817087667

ISBN:

8817087661

Pagine:
366
Formato:
rilegato
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Trama La solitudine dell'assassino

Molti anni fa, Carlo Malaguti ha ucciso. Da allora, la pena più dura non è quella che sta scontando nel carcere di Trieste, ma l'ostinato silenzio in cui ha seppellito la propria verità sul delitto, rinunciando persino a difendersi in tribunale. Tra le mura della sua cella sembra aver trovato un riparo dal rumore del mondo che lo aiuta ad affrontare la tenebra che sente dentro di sé. Adesso però Malaguti ha più di ottant'anni e un giudice ha stabilito che deve tornare libero. Ma libero di fare cosa? Di confessare? Di uccidere ancora? Sono queste le domande che non danno pace a Luca Rainer, stimato traduttore sulla soglia critica dei quaranta. I due non si conoscono, ma qualcuno vuole farli incontrare, sapendo che a legarli può esserci molto più di una fervida passione per la letteratura. Entrare nel labirinto fortificato che è la mente di Malaguti è un'impresa ardua: Rainer dovrà mostrarsi degno dei segreti che l'assassino custodisce, battersi con l'immensità della sua solitudine, e provare il sapore acre della paura. Lo scrittore veneziano Andrea Molesini concede poche parole al suo protagonista perché ne La solitudine dell’assassino il senso di colpa è troppo forte per lasciare libero spazio ai movimenti e alle emozioni. Dopo il successo de La primavera del lupo e tante trasposizioni in lingue straniere, il narratore ci porta stavolta in un mondo quasi proibito, quello delle prigioni, dove le vite umane nascondono segreti e sembrano trascinarsi giorno per giorno. Qui sta Carlo Malaguti, ma dopo ventuno anni di prigione e alla soglia dei suoi ottant’anni è pronto ad uscire, a tornare all’aria aperta. Per tanto tempo però qualcosa sembra essere rimasto ancora ingabbiato nel cuore e destinato a non uscire neppure una volta fuori da lì. La direttrice del carcere dove sta Malaguti è incuriosita da questo strano personaggio e allora chiede a Luca Rainer, giovane traduttore, di indagare nel passato tormentato dell’uomo. L’unico modo per farlo per Rainer è incontrare il vecchio carcerato. Forse prima di uscire dalla prigione vuole liberarsi di tutti i suoi tormenti. Dopo un’iniziale resistenza tra Malaguti e il traduttore scatta infatti un sentimento di rispetto che porta i due uomini a confidarsi. Inizia così un racconto di un uomo che per quasi sessant’anni ha vissuto liberamente e una vita normale, ma è stata proprio quella libertà a distruggerlo. Il male Malaguti lo cercava per autodistruggersi, devastato già da un senso di colpa che non lo aveva mai abbandonato per tutti quegli anni. Da ragazzo, durante la guerra e il ghetto, aveva tradito la donna che amava, una ragazza ebrea, forte e bella. Ma perché lo aveva fatto? E perché molti anni dopo qualcuno che bussa alla sua porta lo costringe a tornare indietro e per questo Malaguti lo uccide? Questo racconto sofferto e doloroso sarà per Luca Rainer una cura per le sue ferite, la comprensione di cos’è il riscatto, anche nella solitudine di una vita da assassino.

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