Il sogno di Schroder

Erik è solo un ragazzino quando decide che il suo più grande sogno è quello di essere a tutti i costi americano. Amity Gaige con Il sogno di Schroder firma la storia di una bugia che cambia la vita per sempre. Erik si ritrova infatti catapultato nel New England a soli cinque anni quando la sua famiglia fugge dalla Germania dell’Est, ma è nove anni dopo che decide di darsi una nuova identità e di chiamarsi nel più classico dei nomi americani, Kennedy, proprio come il Presidente tanto amato dai suoi connazionali. Per darsi questo nuovo volto e diventare come i quattordicenni biondi e felici che tanto ammira deve solo tagliare i ponti con tutto e con il suo passato. Non importa se dovrà abbandonare i genitori e la famiglia. Questi sono solo dettagli nella radicale scelta di vita di Erik Schroder che abbandonerà per sempre il suo cognome e la sua vera identità, ma la verità, si sa, prima o poi torna a galla. Schroder – Kennedy è però dannatamente testardo e non si deciderà a rivelare il suo vero volto neppure a Laura, la donna che diventerà sua moglie e di cui si innamorerà profondamente. In fondo Erik è davvero convinto di essere americano, l’ha così tanto desiderato da immedesimarsi nella sua nuova vita. Neppure quando nascerà Meadow, la figlia adorata, deciderà di dire la verità, ma in fondo questo segreto segna l’esistenza del protagonista e lo porta in fondo ad una crisi esistenziale e successivamente a una crisi matrimoniale e poi al divorzio. Ed è qui che si crepa lo specchio creato da Schroder e che lui, solo lui, frantuma in mille pezzi. In un momento di pura follia l’uomo decide di fuggire, di cercare di varcare il confine canadese portando con se la piccola Meadow. La fuga è ovviamente tragica e il racconto che il lettore appassionatamente riceve da Il Sogno di Schroder è quello di un uomo dietro le sbarre e della sua storia, senza rimpianti.