La società letteraria di Guernsey

Un romanzo sentimentale molto originale, che riesce in parte a oltrepassare i clichè del genere. L'autrice, morta prima della pubblicazione del libro, non fa sconti quando deve descrivere le atrocità della guerra, e non ci sono scorciatoie nonostante il lieto fine. Le parti sul campo di concentramento di Raversbruck sono atroci, e le devastazioni della guerra, le meschinità dei singoli, la bigotteria di alcuni, sono descritte senza ipocriti buonismi. La forza della storia è nella convinzione - molto inglese - che nonostante tutto l'anima della popolazione sia fondamentalmente buona e solidale e che in questa bontà e solidarietà siano i presupposti per poter ricominciare a vivere, dopo una tragedia le cui dimensioni non è possibile minimizzare. Bello.

Lo stile scorrevole e incantevole di questo autore mi ha rapito, letteralmente. Inghilterrra, 1946. In una Londra ancora devastata dai bombardamenti, Judith, giovane giornalista che cerca di sfondare come scrittrice, viene a contatto - epistolare - con i membri della "società letteraria torta di patate" di Guernsey, una delle isole del canale, che furono l'unico territorio inglese stabilmente occupato dalle truppe tedesche per tutta la durata della guerra. Attraverso le lettere scambiate con i singoli membri della società letteraria, viene a conoscenza dei patimenti della popolazione e scopre una comunità di persone simpatiche e disponibili. Un viaggio per conoscere i nuovi amici si trasformerà in una scelta definitiva. Un romanzo epistolare molto grazioso e serio, nonostante il tono leggero e la patina "rosa". L'autrice, morta prima della pubblicazione del libro, non fa sconti quando deve descrivere le atrocità della guerra, e non ci sono scorciatoie nonostante il lieto fine. Le parti sul campo di concentramento di Raversbruck sono atroci, e le devastazioni della guerra, le meschinità dei singoli, la bigotteria di alcuni, sono descritte senza ipocriti buonismi. La forza della storia è nella convinzione - molto inglese - che nonostante tutto l'anima della popolazione sia fondamentalmente buona e solidale e che in questa bontà e solidarietà siano i presupposti per poter ricominciare a vivere, dopo una tragedia le cui dimensioni non è possibile minimizzare. Bello.

Come l'amore dei libri riesce ad aiutare soprattutto nei momenti più difficili della vita e della storia. Scritto in forma epistolare, con uno stile leggero e gradevolissimo, pieno di humour. Peccato sia l'unico libro di questa autrice!

Un pezzo di storia minore (l'occupazione tedesca delle isole della Manica) fa da cornice a questa favola bibliofila in cui un gruppo di strampalati personaggi scopre per caso il fascino della narrativa mentre una scrittrice londinese trova l'ispirazione per il suo secondo libro (e molto altro). Delizioso e tenero, avevo bisogno di una lettura così.

Ho letto il libro in un pomeriggio. Posso solo dire Bellissimo...un libro da non perdere!