Sinistra e Israele. La frontiera morale dell'Occidente
- Editore:
Salerno Editrice
- Collana:
- Aculei
- Data di Pubblicazione:
- 27 novembre 2013
- EAN:
9788884028778
- ISBN:
8884028779
- Pagine:
- 280
- Formato:
- brossura
- Argomento:
- Relazioni internazionali
Descrizione Sinistra e Israele. La frontiera morale dell'Occidente
"Sinistra" e "Israele": due termini che oggi sembrano cosi distanti per la nostra cultura politica di europei e italiani da costituire quasi un ossimoro. Il loro rapporto è faticoso e pieno di incomprensioni, alimentate da luoghi comuni e pregiudizi. Il miglior combustibile per far divampare polemiche e rancori. Nessuno si ricorda che il padre del socialismo "scientifico", Carlo Marx, era ebreo. Che molti rivoluzionari russi erano ebrei. La tradizione giudaica è parte costitutiva della nostra cultura, soprattutto di quella della sinistra, e delle nostre città da duemila anni. Sentinella di un Occidente contro l'Oriente per la destra, ponte tra Occidente e Oriente per la sinistra. Fabio Nicolucci, in questo suo nuovo lavoro, sostiene che Israele indubitabilmente fa parte dell'Occidente. Israele è l'Occidente dell'Occidente. Non è possibile negare l'identità comune. In particolar modo l'autore si sofferma sul rapporto di Israele e della sinistra con l'Occidente: per Israele, con un inedito in Italia (per fonti e ricchezza) studio dei rapporti tra neoconservatori Usa e israeliani; per la sinistra, con una non diplomatica analisi dei suoi vizi, dei problemi e dei rapporti con Israele, e infine della via da seguire per ritrovare una sua capacità di ricollocarsi nel nuovo mondo, quello del post 11 settembre.
Recensioni degli utenti
Un vero peccato-20 maggio 2014
Il tema è di alto respiro, peccato che il libro sia illeggibile. Lo stile è fumoso, il linguaggio è oscuro, in modo da far pensare al lettore tapino quanto colto sia l'autore. Qualche esempio di belle frasi: "La teoria dello scontro di civiltà fu elaborata da S. H., ma il passaggio da un uso analitico a uno analogico e paradigmatico è opera del gruppo dei neoconservatori". O anche: "S. Attribuisce questa debolezza al relativismo e allo storicismo, cioè in definitiva al campo del realismo".