Il signorino di Natsume Soseki edito da Neri Pozza

Il signorino

Editore:

Neri Pozza

Traduttore:
Pastore A.
Data di Pubblicazione:
22 novembre 2007
EAN:

9788854502352

ISBN:

8854502359

Pagine:
160
Disponibile anche in E-Book
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Trama Il signorino

Bocchan: così si chiama in giapponese questo celebre romanzo di Natsume Soseki, che costituisce forse l'opera più letta nel Giappone moderno. Bocchan è il nome affettuoso che si usa in Giappone per rivolgersi a un bambino maschio. Le domestiche, ad esempio, chiamano bocchan il bambino della famiglia presso cui prestano servizio. È un nome che potrebbe corrispondere al nostro "signorino", se non fosse molto meno formale e deferente e, soprattutto, se non assumesse una sfumatura negativa quando, usato ironicamente, prende il significato di ragazzino immaturo, irresponsabile, ingenuo. Il personaggio, che è all'opera in queste pagine, è inguaribilmente bocchan, un "signorino" nella duplice accezione del termine giapponese. In età infantile, disprezzato dal padre e ignorato dalla madre che gli preferisce il fratello più grande, viene chiamato affettuosamente bocchan da Kiyo, la domestica di casa, una donna all'antica che considera il legame con lui alla stregua di quello che univa servitore e padrone in epoca feudale. Diventato adulto, resta un "signorino" dall'aria svagata, dalla mancanza di rispetto per l'etichetta, dalla disarmante sincerità. Insegna matematica ad allievi chiassosi e zucconi e in mezzo a insegnanti che non sono altro che un branco di caproni arroganti, disonesti e ipocriti. Dovrebbe rassegnarsi e capire che l'ipocrisia sta diventando norma nel Giappone moderno, ma non cessa un solo istante di difendere con impulsività e commovente ingenuità l'antico senso dell'onore.

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4 di 5 su 3 recensioni

BocchanDi t. alice-28 febbraio 2012

Bocchan, così si chiama in giapponese questo romanzo, è il nome affettuoso che si usa in Giappone per rivolgersi a un bambino maschio. Ed è anche l'appellativo con cui il nostro protagonista veniva chiamato da piccolo da Kiyo, la domestica di casa. Divenuto quasi per caso professore di discipline scientifiche, il nostro protagonista si ritrova a insegnare in un sobborgo, lontano e diverso dalla sua amata Tokyo (anche questa decisione viene presa più per caso, che per una scelta ragionata) . Si scontrerà qui con un mondo fatto di ipocrisie. Bellissimo libro che, per un certo verso, mi ricorda l'inetti di Svevo.

Il signorinoDi T. Carolina-6 dicembre 2010

Il nostro giovane eroe è impulsivo e irriflessivo fino a farsi la nomea di cattivo soggetto, è insofferente verso le convenzioni sociali, odia e ama al tempo stesso l'oramai sempre più invadente cultura occidentale e lotta con i tutti i propri mezzi contro l'ipocrisia che si sta sempre più affermando nel Giappone moderno. C'è tutto Soseki in queste pagine, che stillano ironia e anche malinconia.

Il signorinoDi S. Max-9 novembre 2010

Libro molto scorrevole e piacevole. Soseki narra dell'entusiasmo giovanile, di quando gli ideali sono sempre davanti ai compromessi, alle regole scritte e non scritte, e vogliono rovesciare il mondo rimettendolo dritto. Il protagonista, ragazzo sempre discolo e irrequieto, alla prima esperienza di lavoro si scontra con l'ipocrisia che regna nel mondo del lavoro e nella vita di tutti i giorni, andando a finire in un ambiente provinciale che, provenendo lui da una grande città (Tokyo), lo mette ancora a più dura prova. Giappone inizio novecento, forti contrasti tra la classica cultura giapponese e l'arrivo della tradizione occidentale. Specie il carattere del protagonista è molto poco Giapponese e rappresenta bene il conflitto sempre presente nelle opere dei maggiori scrittori Giapponesi del Novecento. Caratteri dei personaggi ben disegnati ed elaborati.