La signorina Alda
- Editore:
Di Girolamo
- Collana:
- Punto e virgola
- Data di Pubblicazione:
- 1 gennaio 2006
- EAN:
9788887778106
- ISBN:
8887778108
- Pagine:
- 212
- Formato:
- brossura
Descrizione La signorina Alda
Alda Stellini in realtà è Aldo. Ma ha scelto da molto tempo di indossare abiti da donna, parlare di sé al femminile e dedicarsi solo a lavori femminili. Però non va con gli uomini, "per via" - spiega alle amiche - "del mio difetto fisico". È una persona equilibrata e felice, accettata dal piccolissimo paese in cui vive. Ma, improvvisamente, Alda si uccide. Un poliziotto, che viene da fuori e non l'ha mai conosciuta, vuole vederci chiaro. Come può essersi suicidata se i paesani gli assicurano che era simpatica a tutti e sempre allegra? Scavando scavando il poliziotto scopre il ricatto e il ricattatore che stanno dietro la triste fine di Alda. Scopre anche qualcos'altro ancora più sorprendente di quanto già sapeva di lei.
Recensioni degli utenti
Un giallo sull'ambiguità-12 marzo 2011
Un giallo che ha al centro l'ambiguità sessuale: la signorina Alda è in realtà Aldo Stellini, anche se da tutti gli abitanti del paese di Pulengo viene considerato una donna e trattato da tale. Un giorno viene trovato morto, inspiegabilmente suicida. Il commissario Fontanieri indagherà sul caso e scoprirà interessanti retroscena. Un buon romanzo dove si sollevano vari problemi su sessualità, ambiguità sessuale, sesso fisico e sesso mentale. Soffre delle lungaggini e dell'inutile prolissità dell'autore in certi passi, specie riguardo alcuni dialoghi, inutilmente ampollosi seppur non complessi.
un giallo fuori dal comune-4 novembre 2010
Se si vuole leggere una storia dove nulla è scontato, neanche la morale o i valori in gioco, questo libro è quello che ci vuole. Primo romanzo di un filosofo dalla rara capacità di spiegazione, rivela tutte le capacità descrittive e inventive dell'autore. La signorina Alda e la sua doppia vita non potrà che rimanere nel cuore del lettore, insieme a qualche dubbio su quanto valga la pena sprecare tanto tempo a giudicare le persone per le loro scelte di vita e per i loro valori.