Il sifone di Sartre. Un manuale di bricolage per l'appassionato di letteratura di Mark Crick edito da Ponte alle Grazie
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Il sifone di Sartre. Un manuale di bricolage per l'appassionato di letteratura

Traduttore:
Bruno F.
Data di Pubblicazione:
5 novembre 2009
EAN:

9788862200899

ISBN:

8862200897

Pagine:
138
Formato:
brossura
Argomenti:
Racconti, ANTOLOGIE (ESCLUSE LE ANTOLOGIE DI POESIE)
Acquistabile con la

Trama Il sifone di Sartre. Un manuale di bricolage per l'appassionato di letteratura

Sfatiamo un mito: che gli intellettuali non siano capaci di piantare nemmeno un chiodo, e che, viceversa, gli appassionati di bricolage siano in grado di sostituire un vetro rotto, ma non sappiano nemmeno da che parte si apre un libro. In questi racconti i più grandi scrittori del mondo si rimboccano le maniche per spiegarci come svolgere tutti quei lavoretti necessari a una perfetta manutenzione della casa. Vedremo dunque, tra gli altri, un vecchio combattere con il mal di schiena e il dolore alle mani per stendere la carta da parati nel racconto di Hemingway, e l'esistenzialista eroe del brano di Sartre nauseato nello scoprire in un sifone otturato il riflesso della sua condizione esistenziale. Raffinato "esercizio di stile", questo divertissement letterario contiene racconti "alla maniera di": Ernest Hemingway, Emily Brontë, Milan Kundera, Elfriede Jelinek, Haruki Murakami, Fedor Dostoevskij, Giulio Cesare, Marguerite Duras, Edgar Allan Poe, Hunter S. Thompson, Johann Wolfgang von Goethe, Samuel Beckett, Jean-Paul Sartre, Anais Nin.

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2 di 5 su 1 recensione

Il sifone di SartreDi L. Michele-31 luglio 2011

Pensavo si trattasse di una serie di racconti, invece è un unico lungo racconto scritto male e finito peggio. Come tutti i "falsi", ci sono rese diverse. Alcune hanno una loro spessa dignità, altre sono tirate per i capelli. Intanto non ci sono frasi da ricordare, perché sono frasi alla moda di, e quindi hanno poca presa. Tornando invece al contesto, a volte sembra troppo facile falsificare un vecchio tappezziere che combatte con la carta da parati come quell'altro faceva con il mare, o il costruttore di solai che rinchiude sé stesso in solaio, o il piastrellatore di bagni che con una pistola siliconata cerca di uccidere metaforicamente la vecchia proprietaria del bagno. E che dire del turbamento sessuale della bella e sensuale alla vista del pittore di porte? O il rapporto morboso madre-figlia che esclude tutto il mondo, forse anche l'elettricista? Sicuramente meglio che la fuga tra le buie stanze del decrepito castello alla ricerca del giusto termosifone, o l'ossessivo ripetere di una canzone mentre lui dipinge di blu la stanza che lei abbandona, o il turlupinamento del fattore-factotum, o l'identificazione del sé stesso con la putredine dei condotti di scarico od i silenzi che affligono la donna che guarda l'uomo che cambia la guarnizione (e l'avevo detto era lei, la guarnizione!). Migliori, almeno per la resa che me ne hanno fatto, sono forse la sostituzione del vetro in cui si riflette il tradimento verso sé stessi o il divertente tri-atto per accomodare un cassetto di una cassettiera che affonda sempre più nella sabbia. Lascio fuori da questo mio contro-pastiche letterario soltanto due pezzi che sono "inclassificabili": l'uno perché trasporta lo scrivere in terza persona di Caio Giulio Cesare ai nostri giorni (ma contiene l'unica invenzione che mi ha fatto veramente sorridere, il rituale evocativo dei nuovi dei adolescenziali, la greca Nike ed il norreno Nokia) e la scrittura di Thompson che è l'unico autore che non conosco. Altresì, mi son divertito a vedere anche le illustrazioni, dove l'autore mini-falsifica Picasso, Van Gogh, Magritte ed altri. A questo punto mi incuriosisce l'altro libro di Crick sulla cucina. Per la gioia dei solutori di enigmi, a parte i due citati, riporto gli altri autori in ordine alfabetico, e magari cercati di accoppiarli alle mini trame che ho descritto. Sono: Samuel Beckett, Emily Brnte, Fdor Dostoevskij, Marguerite Duras, Johann Wolfgang von Goethe, Ernest Hemingway, Elfriede Jelinek, Milan Kundera, Haruki Murakami, Anas Nin, Edgar Allan Poe e Jean - Paul Sartre. Comunque, mi piacevano di più i falsi alla Guido Almansi o financo alla Michele Serra.