La sete. 15 vampiri italiani edito da Coniglio Editore

La sete. 15 vampiri italiani

Data di Pubblicazione:
1 gennaio 2009
EAN:

9788860631862

ISBN:

8860631866

Pagine:
206
Formato:
brossura
Argomenti:
Racconti, ANTOLOGIE (ESCLUSE LE ANTOLOGIE DI POESIE)
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Trama La sete. 15 vampiri italiani

Le storie raccolte in queste pagine, in una sinfonia di lame di luce, ombre, anarchia, contagio, libido e dannazione, sporcheranno le dita del lettore di polvere infernale rilasciando quel lezzo inclassificabile (di plasma?). Non una semplice antologia di racconti sul vampirismo, bensì un libro nato anni fa, tra i venti freddi del Nord-est italico - tra i canali di Venezia, la cerulea borghesia trevigiana e le rive clericali della Capitale, fino a corrompere la Romagna e l'umido Settentrione - da un manipolo di scrittori senza età e senza pudore letterario. Il libro è morto e poi risorto, e ancora scacciato nell'oblio più e più volte finché, trovato il giusto araldo, ha visto la sua "luce". "La Sete" è la traduzione italiana di trecento anni di mito. Dal remoto bianco e nero della classica figura di Nosferatu alle sublimi distese desolate di David Lynch, con protagonisti psichedelici e neoclassici affreschi splatterpunk.

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2 di 5 su 1 recensione

La seteDi M. Luigi-7 aprile 2011

Non mi aspettavo di riceverne un'impressione così negativa. Una raccolta di 15 racconti all made in Italy ottima da finire in una giornata a letto con la febbre, ma che in sostanza non aggiunge niente di interessante al panorama della letturatura di genere, nonostante la quarta copertina strombazzi qualcosa del tipo "quello che non vi hanno mai raccontato sui vampiri...". Ma per favore! Qualche racconto, come "Scarecrow", "Cuoio", "Fiocco Rosso" e "Zep" spiccano sugli altri per originalità e sapienza nel gestire in poche pagine la tensione e talvolta anche l'humor, gli altri scadono troppo nel solito binomio vampiro-sesso estremo occasionale, oppure in scenette pseudo-fumettistiche che lasciano il tempo che trovano, oppure in confuse e pedisseque descrizione pseudo macelleria horror che ci stordiscono più per la fatica di capire cosa stiamo leggendo che per la paura. Più che altro vi si trova triste conferma su come sia estremamente difficile gestire una qualunque materia letteraria nel poco spazio di in un racconto: spesso si ha la sensazione che manchi qualcosa, che ci siano degli inspiegabili salti, e che la fine venga affrettata per necessità più di spazio che di trama. Nel nostro caso sono estremamente deludenti alcuni tentativi di rivoltare le prevedibili figure vittima-carnefice - perchè dopo 45 volte che si sperimenta il giochino, anche il lettore più ingenuo capisce l'antifona. Irritanti un paio di esempi ("Rossa Apocalisse" e "Zanne") in cui la trama tenta di essere complessa e corale, e invece è solo raffazzonata e tagliata con l'accetta. Altrettanto spiacevoli quelle composiziono più fanta-italiote (ovvero ambientate in un futuro non sufficientemente particolareggiato e rimpinzate di dettagli che fanno tanto libbbro ammmericano) dove purtruppo manca tutto lo spessore culturale e sociologico e alla fine vince solo un certo gusto per scimmiottare e tentare l'effetto shock ("Vuoti a perdere" e ancora "Rossa Apocalisse") .