Sequenze di memoria
- Editore:
Einaudi
- Collana:
- Einaudi tascabili. Scrittori
- Data di Pubblicazione:
- 1 marzo 2011
- EAN:
9788806202026
- ISBN:
8806202022
- Pagine:
- 191
- Formato:
- brossura
Descrizione Sequenze di memoria
Dopo molti anni Ricotta torna al suo paese d'origine: Gianni, un suo amico d'infanzia, si è suicidato. Nessuno sembra capire le ragioni del gesto e neanche il biglietto lasciato svela il mistero. Ricotta però vuole vederci chiaro. L'indagine, sempre più pericolosa, porta a investigare su un'industria chimica della zona. Ma non è solo il presente a celare complicità e crimini: dal passato riaffiora una ragnatela di passioni segrete che si estende indietro nel tempo e intrappola gli abitanti del paese, figure smarrite in un quadro in cui nulla è ciò che sembra.
Recensioni degli utenti
Sequenze di memoria-4 agosto 2011
Libro dedicato al delicato tema delle mafie che derturpano il nostro territorio. Qui si parla di inquinamento ambientale, e lo si fa in un ambito che non vuole dimostrare nulla, se non che, per favorire certi sviluppi industriali si è passato sopra, ed alla grande, su quanto le industrie potessero inquinare. Il solito uovo oggi. E le galline? Ci di chi ci arriverà. I minus cominciano con la "vecchiaia" dello scritto stesso. Ha trentatre anni e si sente. Certo anche nel 1976 già si cominciava a parlare di fiumi che muoiono e compagnia cantante. Ma il tema, seppur centrale, forse non è centrato. Poi c'è Macchiavelli senza Sarti Antonio, che se vogliamo è stata la sua fortuna e la sua dannazione. Gli ha dato da vivere, ma lo ha costretto in un cliché. Qui se ne libera. C'è sì il morto e se vogliamo il giallo. Ma ma seppur bravo non siamo dalle parti di Agatha Christie e visto che i misteri per un giallista classico non possono essere risolti con l'arrivo di alieni dagli occhi verdi, i cosiddetti misteri sono già svelati dopo poche pagine. Rimane l'impianto, la storia di chi fugge del proprio paese perché gli sta stretto, o doloroso o entrambi. E quando torna non sa se fuggire di nuovo o scoprire che in fondo si è realmente invecchiati. Qualche altro pregio sui personaggi di contorno. Riesce a tratteggiare l'odiosità del maresciallo come pochi altri. Facendo intravedere l'arroganza del potere e l'impotenza di chi, dalla sua, ha solo la ragione (come dice il suo amico Guccini chi sta sempre con la ragione e mai col torto) . Insomma l'ho letto, mi è moderatamente piaciuto (e lo si vede da alcune frasi che riporto) ma mi aspettavo di meglio. Aspettiamo altre prove sia di Macchiavelli che della VerdeNero.
Non c'è lieto fine...-23 maggio 2011
Gran bel noir, come i grandi vini non soffre l'invecchiamento (la prima edizione è del 1976) anzi rimane sempre più attuale. E' vero che può essere definito il primo dei racconti del ciclo dell'Appennino che poi proseguiranno in coppia con Guccini; ma di quelli non ha la levità, la delicatezza dell'animo di Santovito che riesce a mantenersi comunque leggero. Qui c'è solo disperazione, illusioni e disillusioni, realtà che sfuma in miraggio e, sopratuttto, nessun lieto fine.