Sentiero nero

In questo terzo episodio delle vicende di Rebecka Martinsson, viene da chiedersi quante siano le accezioni del termine "nero", che completa il titolo. Nero è il percorso umano di Mauri Kallis, un delinquente che ha fatto loschi e proficui affari in Africa, ovviamente l'Africa Nera. Nera è anche la storia del Kallis, bimbo esposto a tutti i rischi da una situazione familiare intollerabile, di cui però non vuole recidere alcuno dei legami. E per finire nero, anzi nerissimo, è l'animo della protagonista che, troppo ferita dagli eventi dei libri che hanno preceduto questo, non sembra avere un futuro se non come zombie. Forse è questo l'unico neo del libro, della serie: voler sottoporre a troppi traumi una creatura, sia pure di carta: quanto è credibile questa scelta? Però il libro si legge avidamente, e questo è sempre un buon segno.

Rebecka Martinsson dopo aver rischiato la vita nel precedente libro lascia tutto e diventa procuratore di Stato. Ancora una volta però si trova invischiata in un caso di assassinio. La Larsson si conferma una grande scrittrice di libri polizieschi degni del miglior filone scandinavo.

Nel terzo libro della serie Rebecka Martinsson, ancora sconvolta per la fine del precedente caso, lascia tutto e si ritira a vita privata. Ma nuovi avvenimenti la "costringono" a ritornare in campo. Bello come al solito il libro della Larsson che ci propone sempre dei bei gialli.

Dei tre libri pubblicati della Larsson questo è quello che ho trovato meno coinvolgente, anche se la figura della nostra amica Rebecka è ormai familiare