I sentieri del tempo

E' un viaggio immaginario, questa opera prima di Letizia Bertilotti: anzi più viaggi. Ognuno è un ritornare a situazioni o personaggi della propria infanzia o giovinezza, rivivendoli con gli occhi di 'oggi', pur senza dimenticare le sensazioni e i 'sapori' di quel tempo. Ecco perchè avrebbe potuto anche chiamarsi 'sui sentieri della propria memoria familiare'. Deliziosa la figura della piccola Leila, accompagnatrice spiritosa e sbarazzina: una sorta di Virgilio con le treccine, cui la nostra viaggiatrice farà sempre riferimento. Ironica quella della corsa in una FIAT 600 nuova di zecca, con l'ansioso proprietario prossimo ad una crisi di nervi, nel terrore di vedere danneggiato il suo nuovo acquisto. Stile godibilissimo, leggero pur non essendo superficiale, colloquiale...da leggere con levità, con gaiezza anche se l'intenso finale ci fa intravedere la profonda sensibilità della giovane autrice. Il cui incipit mi ha fatto subito sussultare....'Racconterò questa storia dall'inizio, in modo che tu, caro lettore, possa divorare ogni singolo dettaglio, ogni minuta descrizione che questo racconto di fantasia e verità ti offrirà'. E non soltanto per il forte ossimoro subito lì (il 'racconto di fantasia e verità'), ma soprattutto per il rivolgersi direttamente al 'caro lettore'. Qualcun altro lo fece in passato ma in quell'occasione i lettori erano ben venticinque !!! Ad maiora, Letizia...