Seeing red. L'universo non si espande. Redshifts, cosmologia e scienza accademica
- Editore:
Jaca Book
- A cura di:
- E. Biava , A. Bolognesi
- Traduttore:
- Corsini E. M., Dalla Valle M.
- Data di Pubblicazione:
- 1 marzo 2009
- EAN:
9788816408753
- ISBN:
8816408758
- Pagine:
- 387
- Formato:
- brossura
Descrizione Seeing red. L'universo non si espande. Redshifts, cosmologia e scienza accademica
Questo studio costituisce il risultato più compiuto della ricerca di Halton Arp, noto astronomo di osservazione del nostro tempo, particolarmente nel campo dell'astronomia extragalattica. A partire dal 1966, comincia a raccogliere un'impressionante mole di evidenze osservative che lo inducono a rigettare l'ipotesi dell'espansione dell'universo e a concludere che i redshift degli oggetti cosmici (galassie e quasar) riflettono essenzialmente la loro età. La ricerca empirica di Arp trova poi un potente alleato nella teoria gravitazionale elaborata da Fred Hoyle negli anni Sessanta e poi perfezionata da Jayant Narlikar nel 1977 e più nota come "teoria della massa variabile e della gravità conforme" basata sul principio di Mach. La teoria machiana della "massa variabile" prevede infatti che gli oggetti cosmici più giovani abbiano un redshift più alto ed è una conferma su base teorica della validità della ricerca di Arp. Il volume espone i risultati della ricerca europea condotta al Max-Planck-Institut für Astrophysik di Monaco di Baviera mediante i telescopi orbitanti che operano nei raggi X e nei raggi gamma. L'individuazione da parte di Arp di un gran numero di connessioni e di legami fisici fra oggetti cosmici di alto e di basso spostamento verso il rosso, che talvolta hanno probabilità di proiezione accidentale inferiore a una su dieci miliardi, mina alle fondamenta l'interpretazione canonica del redshift che regge l'espansione dell'universo e tutta la cosmologia contemporanea.
Recensioni degli utenti
Da leggere-6 dicembre 2021
Libro notevolissimo, scritto da un importante astronomo, in cui viene presentata una radicale reinterpretazione del significato del "redshift" cosmologico, che nella teoria dominante (Universo in espansione e Big Bang) viene associato alla velocità di recessione dei corpi celesti ed alla loro distanza da noi. Halton Arp, basandosi su solidissime prove osservative di cui il libro è stracolmo (materiale utilissimo a chi è interessato professionalmente) , mostra come il "redshift" cosmologico possa essere associato non alla velocità di recessione dei corpi, ma all'età della materia di cui sono composti - viene anche presentato un inquadramento teorico ed un modello di Universo, derivato dalla Teoria della Relatività di Einstein, assolutamente diverso da quello corrente. Parte del libro è dedicata al tristissimo fenomeno della censura, che Halton Arp ha subìto da gran parte del suo settore della comunità scientifica, che ha sistematicamente ignorato e boicottato i suoi lavori, arrivando a negargli l'accesso all'utilizzo di certi osservatorii astronomici. Libro importante per la cosmologia e la sociologia della scienza.