Seducenti voci. Conversazioni con Lord Harewood 1968 di Maria Callas edito da Bulzoni

Seducenti voci. Conversazioni con Lord Harewood 1968

Editore:

Bulzoni

A cura di:
C. Faverzani
Data di Pubblicazione:
1 novembre 2006
EAN:

9788878701571

ISBN:

8878701572

Pagine:
206
Formato:
brossura
Argomento:
Singoli compositori, musicisti, band e gruppi musicali
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4 di 5 su 1 recensione

Seducenti vociDi c. Giovanni-28 settembre 2011

Sbobinatura di una intervista che la divina Callas concesse poco prima di morire alla rete televisiva bbc, la Callas racconta le tappe della sua carriera e spiega metodo di studio e di lavoro e, più in generale, la sua idea di musica e canto. Documento straordinario, anche perché consente di mettere a fuoco la piena consapevolezza dell'interprete rispetto ala propria arte. Di particolare interesse la sua visione degli autori con i quali si è misurata e perfino i personaggi che ha incarnato. Si ha così modo di scoprire il rapporto complesso stabilito con essi. In certi casi, le sue osservazioni stupiscono e danno modo di interrogarsi sulla natura del personaggio. Il caso di Tosca che la Callas non ama. Le appare all'inizio come una vera e propria virago che subito fa una scenata di gelosia al povero Cavaradossi. Dice di lei "è isterica, nervosa o inconcludente" (p. 107) . Come donna non viene meno in lei l'attività di cantante: "è nervosa e angustiante, ed anche piuttosto irritante" (p. 108) Perfino nella scena drammatica del confronto con Scarpia, la Callas osserva che alla fine "hanno perso entrambi" (ibidem) . Ancora più severo è il suo giudizio su Carmen, che proprio non corrisponde al suo ideale di donna. Si salva solo Violetta. Nella sua postfazione Faverzani che ha sostenuto già la riproduzione del testo con un dotto e ineccepibile commento critico ripercorre i momenti più significativi del mito callasiano alla luce dell'interpretazione che ne dettero due grandi poeti: Montale (nelle vesti di critico musicale) e Pisolini (nel lavoro preparatorio del film "Medea") . Un saggio di altissimo valore che è completato dalla prefazione di un altro soprano di prima classe, Raina Kabaivanska, anche lei prodiga di notazioni sul suo rapporto con la Callas e sulla visione degli stessi personaggi che ha interpretato (anche per lei Tosca recita sempre, vedi la battuta che precede il suo salto nel vuoto: "è l'ultimo gesto teatrale prima della morte" (p. 17)