Santo mostro di Allan Gurganus edito da Playground

Santo mostro

Editore:

Playground

Traduttore:
Baiocchi M.
Data di Pubblicazione:
1 gennaio 2009
EAN:

9788889113448

ISBN:

8889113448

Pagine:
221
Formato:
brossura
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Trama Santo mostro

Sul "promontorio ventoso" dei suoi cinquant'anni Clyde Meadows Deiman, un rispettato professore universitario di lingue antiche, sposato e padre di due giovani figlie, decide di raccontare l'episodio che ha segnato la sua infanzia e la sua vita: a otto anni, ha sorpreso la madre con il veterinario sul divano di casa, spezzando così un equilibrio familiare fondato su omissioni e bugie. Un percorso a ritroso nel ricordo in particolare del rapporto con il padre, un uomo bruttissimo, ma anche la creatura "più gentile che abbia mai abitato la terra". Tutte le domeniche, infatti, dai sei agli otto anni, il piccolo Clyde Meadows accompagna l'amatissimo padre a distribuire le Bibbie nei motel più squallidi del Nord Carolina - un espediente con il quale il padre consente alla moglie di tradirlo - incontrando personaggi bizzarri, criminali, adulteri, pedofili, e descrivendo un'America degli anni '50 "che per il fatto di essere più semplice - frontale come uno spettacolo di burattini - era perfino più palesemente bizzarra di com'è oggi." Ma l'idillio tra padre e figlio, lontano dalle inquietudini e dai desideri di fuga della madre, è scosso dalle voci e dai pettegolezzi che porteranno il giovanissimo "Testabionda" a prendere una decisione dagli effetti drammatici e imprevisti.

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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 2 recensioni

Santo mostroDi C. Lia-4 agosto 2011

Autore scoperto recentemente questo Gurganus, direi che ci può stare la sufficienza. Racconto un poco troppo lungo, sconta nella sua prima parte un forte senso di finzione. Nella seconda, pure. Due pagine degne di nota sono rappresentate dall'invettiva della madre nei confronti del figlio, verso la fine. Per il resto, Gurganus ha il dono di una piacevole scrittura, ma in questa prova manca la scintilla che lo possa fare uscire dall'anonimato letterario.

Santo mostroDi C. Lello-24 luglio 2011

Voglio ringraziare il mio ex professore dil tteratura per avermi consigliato questo splendido romanzo. La storia all'osso non vale la pena di raccontarla, ché il succo non è mai nell'evento in sé ma nel modo in cui lo si fa proprio. Qui siamo nell'immensa America degli anni '50, in cui ancora si era tanto ingenui da non saper riconoscere e celare il grottesco che tanto svela la vita e suoi denti di acciaio. L'America di Gurganus è quella che vive di aspri contrasti, di bipolarità del cuore e delle coscienze, e infatti, i registri che usa sono da montagne russe, soprattutto nella prima magnifica parte. La seconda, più slabbrata e dilavata narrativamente, è perfettamente funzionale all'allentamento emotivo del protagonista. Nel cedimento e nelle crepe che ne derivano si insinua il mondo e il senso delle istantanee di cui si compone. Insomma: Gurganus è un grande nel senso vero del termine.