Il sangue versato di Åsa Larsson edito da Marsilio

Il sangue versato

Editore:

Marsilio

Traduttore:
De Marco K.
Data di Pubblicazione:
7 aprile 2010
EAN:

9788831705882

ISBN:

8831705881

Pagine:
400
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Descrizione Il sangue versato

Nel giorno di mezza estate, quando la notte bisbiglia e la gente diventa irrequieta, in una terra incantevole ai limiti del mondo, si compie un delitto feroce. Nella chiesa di Jukkasjärvi, piccola località nei pressi di Kiruna, viene ritrovato il corpo martoriato del pastore Mildred Nilsson, una figura controversa che con l'intransigenza delle sue posizioni aveva diviso le anime del paese, attirando odio viscerale e venerazione. L'avvocato Rebecka Martinsson torna a casa per tutt'altre ragioni e, senza volerlo, si trova a dare una mano all'ispettrice di polizia Anna-Maria Mella, rientrata alla centrale dalla sua quarta maternità. Perché si è arrivati a tanto furore? Da che parte sta la ragione? Può davvero la colpa essere attribuita con certezza? Nel corso delle indagini, le due donne devono confrontarsi con l'odio e l'amore ferito che si mescolano in questa terra solitaria e primitiva non lontana dal circolo polare artico, dove per mesi non compare mai il sole e la natura si sveglia d'un tratto rigogliosa di vita. Un nuovo caso per Rebecka Martinsson, in cui Åsa Larsson tratteggia con occhio attento e partecipe la complessità delle relazioni umane, celebrando allo stesso tempo la seduzione della natura incontaminata della sua terra che, quasi ai confini della civilizzazione, ha serbato intatta la forza arcaica dei sentimenti.

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Recensioni degli utenti

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2 di 5 su 3 recensioni

Seconda puntata nella terra di KirunaDi M. Amalia-22 settembre 2013

A dire il vero, questo libro mi è sembrato più un romanzo verista che un giallo, nonostante l'indefesso lavoro della polizia locale e la presenza dell'immancabile e orribile delitto iniziale. Il contrasto che passa tra una società tecnologica e avanzata sul piano legislativo e una popolazione ancora legata a valori ancestrali, che quindi non fatica a fruire dei consumi, ma non sembra progredire di pari passo nell'assimilare i nuovi valori morali, esplode in queste pagine a causa dell'assassinio del pastore donna Mildred Nilsson. Ed eccoci di fronte alle non poche magagne della piccola comunità, in cui è tornata quasi per caso Rebecka Martinsson. Anche in questo romanzo, come nel primo, c'è poco spazio per ciò che non è essenziale (per fortuna!), ma vien da chiedersi se il destino della protagonista non sia contrassegnato da sventure che la faranno durare poco, per la violenza dei finali e per la lentezza dei recuperi. Nel libro c'è anche la storia di una lupa, Zampe Gialle. Questo tema sarà gradito agli appassionati (io apprezzo molto questi squarci, ma non è così per tutti). Come intendere ciò? Metafora dei luoghi selvaggi, della lotta per la vita? Originale.

Il sangue versatoDi M. Luigi-9 agosto 2011

Vorrebbe imitare i classici della letteratura thriller scandinava fallendo miseramente, esprimere un giudizio così secco e senza possibilità di appiglio mi dispiace in modo particolare perché questa scrittrice mi era stata consigliata da un'amica svedese che la preferisce di gran lunga a Mankell, considerato sciatto nello stile. Non solo non sono riuscita a trovare simpatica la protagonista né alcun altro personaggio della trama, ma mi è parso fastidioso il continuo citare l'episodio precedente in cui l'avvocatessa Martinsson aveva esordito. Non solo per l'ammiccante autocitazione ("guardate cosa vi siete persi!") ma soprattutto per la massiccia presenza di spoiler. Chi mi conosce sa che non mi impressionano le anticipazioni delle trame dei romanzi, ma qui siamo proprio al classico "l'assassino è il maggiordomo". Che in un thriller non si faccia altro che informarci chi è l'assassino di chi nell'avventura precedente, con tanto di nome e cognome, beh, mi pare sinceramente un autogol clamoroso. Poteva essere interessante l'ambientazione nella regione di Kiruna, nell'estremo nord svedese ai confini con la Finlandia (molti toponimi e cognomi finnici infatti si trovano nel romanzo) ma anche in questo c'è poco mordente e l'introduzione della storia della lupa Zampe gialle intrecciata ai capitoli della vicenda lascia il tempo che trova, non aggiunge nulla all'insipidità della trama.

il romanzo senza protagonsitaDi d. bernardetta-22 settembre 2010

è così che mi sento di titolare questa recensione, perchè mi aspettavo un bel trhiller, e gli ingredienti c'erano tutti: un delitto raccappricciante e particolarmente truce, una donna uccisa in modo tremendo ma che aveva molti nemici: era riuscita a dividere un intero paese tra femministe (o presunte tali) e maschilisti (il ritratto degli uomini del posto non è felice, sono dei veri misogini, ubriaconi, cacciatori di frodo, insomma, il peggio del peggio). tutti gli uomini, quindi sono sospettabili, ma anche qualche donna; infatti la relazione omosessuale presupporrebbe anche un possibile delitto passionale fra donne. Ma arriva la protagonista, o quella che dovrebbe esserla; un avvocato depresso per un precedente episodio nel quale aveva ucciso delle persone e che non si è ancora ripresa dai sensi di colpa (ma non aveva ragione lei? in fondo aveva agito per legittima difesa!! MAH). beh, per tutto il libro ci si aspetta una sua ripresa sulla scena del crimine, invece no. riesce a portare alla polizia documenti importanti, sempra reagire alla depressione, si trova sulla scena dell'ultimo e risolutivo crimine, ma non fa niente di niente. E nemmeno la polizia fa niente. Direi che l'assassino ha fatto proprio tutto da solo. Per finire, non mi è sembrato un gran libro.