Sanctus
- Editore:
Sperling & Kupfer
- Collana:
- Pandora
- Data di Pubblicazione:
- 13 dicembre 2012
- EAN:
9788820053741
- ISBN:
8820053748
Trama Sanctus
Ruin, Turchia. Un monaco si getta dalla cima del più antico luogo di culto della Terra e va incontro a morte certa. La sua sagoma si staglia per un attimo contro il cielo, ma il suo spettacolare volo a braccia spalancate, quasi a formare un croce, non è un suicidio. È un atto simbolico, grazie ai media ne è testimone in diretta il mondo intero. Ma pochi possono comprenderne il significato. Per Kathryn Mann, che studia da tempo le origini della vita, forse è la fine di una lunga attesa. Per Liv Adamsen, giornalista americana, è l'inizio di un pericoloso viaggio dentro la sua stessa identità. A proteggerla, un uomo misterioso di cui conosce solo il nome: Gabriel. A guidarla, la voce del suo stesso sangue. Per i monaci del monastero di Ruin, infine, potrebbe voler dire la rovina di ciò che hanno costruito finora. E sono pronti a tutto per impedire che accada.
Recensioni degli utenti
Sanctus-9 agosto 2011
Romanzo dal ritmo serrato, scandito da capitoli brevi di facile lettura e dal finale ad effetto che induce al lettore la voglia di sapere come andrà a finire. Un libro ben scritto che richiama inevitabilmente allo stile Dan Brown. Peccato però per il finale che lascia il lettore con l'amaro in bocca: fin troppo scontato!
Peccato!-23 luglio 2011
Il libro mi è "quasi" piaciuto e dico "quasi" perchè per tre quarti è veramente promettente, coinvolgente e di facile lettura. Verso la fine, però, diventa caotico, in certi punti incomprensibile ed il finale lascia perplessi, per non dire delusi. Peccato! Dà l'idea che l'Autore, ad un certo punto, non sapesse più come cavarsela ed abbia buttato lì brani e paroloni d'effetto e... Amen.
Peccato per il finale-5 luglio 2011
Credo che il titolo della mia recensione sia sufficiente a capire il giudizio persoanle su questo libro. La storia parte e si sviluppa veramente bene e la suddivisione in brevi capitoli ne facilita la lettura rendendola più che intrigante. Peccato appunto per il finale veramente improponibile che di fatto vanifica quanto di buono l'autore aveva fatto per quasi 400 pagine.