Rolling Stones. Ediz. inglese

A un certo punto, qualcuno (un pubblicitario, l'addetto stampa di una casa discografica, un deejay o un aiutante ai concerti) ha affibbiato ai Rolling Stones l'etichetta di "più grande rock and roll band del mondo". Fortunatamente, essi sono stati in grado di confermarla a più riprese. Formatisi nel 1962, già nel 1969, un anno cruciale nella storia della musica, sfoggiavano l'aura e l'identità di miglior gruppo dal vivo. La loro trionfale tournée negli Stati Uniti in quello stesso anno scatenò un'ondata che li proiettò oltre gli anni Ottanta. Dopo un periodo oscuro, gli Stones ripresero a fare concerti nel 1989 e nei due decenni successivi hanno trascorso la maggior parte del tempo a esibirsi in tutto il mondo, rafforzando la loro posizione nell'empireo musicale. E non va certamente dimenticato il catalogo degli album e delle incisioni in studio: "Beggars Banquet", "Aftermath", "Exile On Main Street" e "Some Girls" sono solo alcuni esempi di un lavoro instancabile, ciascuno dei quali è una realizzazione che vale una carriera discografica. Il fatto che ognuno di questi brani ha segnato un passaggio significativo nell'arco di una carriera cinquantennale attesta ulteriormente la grandezza della band. Individualmente, gli Stones hanno inoltre curato la loro immagine: sono stati cattivi ragazzi e frequentatori del jet-set, esuli e tossicodipendenti, la vecchia guardia e la squadra da battere.