Ripartire dagli addii di Mirko Orlando edito da Mjm Editore

Ripartire dagli addii

Editore:

Mjm Editore

Data di Pubblicazione:
2010
EAN:

9788896696200

ISBN:

8896696208

Pagine:
392
Formato:
brossura
Argomento:
Morte e lutto
Acquistabile con la

Descrizione Ripartire dagli addii

Perché fotografare i cadaveri dei propri estinti e conservare gli scatti come forme di un ormai inusuale memoriale? Si è poi del tutto estinta la fotografia post-mortem? E cosa mai può significare, una siffatta immagine, per chi la detiene, magari in silenzio, clandestinamente? In questo breve saggio, una pratica fotografica che fu un tempo largamente diffusa, e che invece oggi sprofonda nel silenzio più assoluto della critica, viene sorvegliata alla luce di un'indagine multidisciplinare volta alla continua ridefinizione di temi quali l'immagine, la morte, la fotografia, il lutto, il tempo. Attraverso l'obbiettivo fotografico il fuoco è qui posto sull'individuo moderno, sul rapporto che intrattiene con i propri simili, con la propria società. Cosa rappresentano questi scatti, quale profezia è in loro seme raccolta e a cosa dobbiamo il loro progressivo smarrimento? Sono queste le domande a cui si vuol dar risposta, ma non solo per un ovvio debito storiografico (ad oggi inaccettabile), ma soprattutto per comprendere perché, appunto, sia necessario ripartire dagli addii.

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4 di 5 su 2 recensioni

Sulla vita e sulla morte.Di L. Vincenzo-30 settembre 2010

Un interessante libro sulla vita e sulla morte, tutto tramite fotografia in bianco e nero. Interessante soprattutto perché è uno dei pochi, o forse l'unico, libro che trattano questo tema in lingua italiana.

uno studio sulla fotografia post-mortemDi o. mirko-16 febbraio 2010

Il primo libro in italia che affronti il tema della fotografia post mortem. Perchè fotografare i cadaveri dei propri estinti e conservare gli scatti come forme di un ormai inusuale memoriale? Si è poi del tutto estinta la fotografia post-mortem? E cosa mai può significare, una siffatta immagine, per chi la detiene, magari in silenzio, clandestinamente? In questo breve saggio, una pratica fotografica che fu un tempo largamente diffusa, e che invece oggi sprofonda nel silenzio più assoluto della critica, viene sorvegliata alla luce di un'indagine multidisciplinare volta alla continua ridefinizione di temi quali l'immagine, la morte, la fotografia, il lutto, il tempo. Attraverso l'obbiettivo fotografico il fuoco è qui posto sull'individuo moderno, sul rapporto che intrattiene con i propri simili, con la propria società. Cosa rappresentano questi scatti, quale profezia è in loro seme raccolta e a cosa dobbiamo il loro progressivo smarrimento? Sono queste le domande a cui si vuol dar risposta, ma non solo per un ovvio debito storiografico (ad oggi inaccettabile), ma soprattutto per comprendere perchè, appunto, sia necessario ripartire dagli addii.