La rinascita del vampiro

Non è il mio libro preferito di questa serie ma a Karl non si può fare un tirto simile. Tra provette ed analisi arriva anche per lui il turno di fare un netto e drastico faccia a faccia con la propria vita sentimentale. Purtroppo il fattore giallo ha la meglio sulla trama vampirica spegnendo un tantino di troppo l'interesse, ma una sufficenza non glie la toglie nessuno.

Terzo della saga della Kilpatrick che purtroppo si è rilevato di una noia mortale, tanto da aver avuto la tentazione più volte di interromperlo, in quanto il libro si è rivelato prolisso, ripetitivo e troppo diverso rispetto ai primi due. E' una sorta di continuazione del secondo, solo che qui non si affronta una storia nuova, ma si ripercorre la struggente e dolorosa storia d'amore tra il vampiro Karl e Gerlinde. Sullo sfondo la riapertura della guerra tra il creatore malvagio dei tre vampiri che abbiamo incontrato precedentemente, Antoine, David e Karl e questi stessi, in una lotta contro il tempo per salvare l'amata e il figlio di Andrè e Carol, Michel, quest'ultimo sempre in cerca di guai. Stavolta si riscontrerà una certa solidarietà tra i tre amici, ma questo non basterà a interrompere la guerra personale tra Karl e Antoine. La parte più noiosa del libro in realtà è quella in cui Karl va girando per il mondo, rivisitando i luoghi significativi della sua vita e della sua storia con Gerlinde, e soprattutto le elucubrazioni dei vampiri anziani sugli I CHING e la storia dei vampiri. Di per se sarebbe una cosa interessante, se i personaggi la rendessero tale, ma ahimè, non è così. Non c'è coinvolgimento, non c'è pathos, non c'è azione se non alla fine, e anche alla fine la razione di Karl a ciò che accadrà sarà asintomatica. Un libro che si potrebbe saltare nella lettura della trama, anzi forse lo consiglierei per evitare che leggendo questo terzo capitolo, si possa finire per decidere di non leggere il quarto.

Onestamente io preferisco storie di vampiri che vengono descritti come VAMPIRI, nel senso che essi devono essere crudi, devono essere spietati, devono essere sanguinari ecc... Chi ama davvero i libri sui vampiri, i veri vampiri, è in grado di saper apprezzare anche questo libro. La storia narrata è stata molto interessante, a me è piaciuta davvero molto. Il mio voto non è pieno perchè rispetto al primo libro del ciclo del potere del sangue mi è piaciuto un po' meno, ma rimane pur sempre un capolavoro dell'orrido! Una volta chi leggeva libri sui vampiri veniva guardato male un po' da tutti, oggi chi legge libri sui vampiri è considerato "in", a patto che i vampiri dei libri siano romantici, carini ed innamorati... Ma che razza di vampiri sono? I vampiri sono crudeli esseri non morti della notte!

Libro assolutamente particolare che, a mio parere, o piace o non piace proprio. La trama si porta dietro la solita facciata quasi lugubre della Nancy Kilpatrick, descrivendoci scene crude e a tratti cruente. I personaggi forse non sono adorabili, ma le loro vicende si seguono bene da spettatore esterno.

Come dire: mi è piaciuto particolarmente. Si merita un mezzo voto in più rispetto a quanto dato. La trama come volevasi dimostrare è per nulla scontata e lo ritengo un buon finale per tutta la serie, se il quarto ed ultimo volume è da considerarsi una specie di prequel pre-notte. Un intreccio tra il giallo e lo scientifico tipico del personaggio attorno al quale doveva ruotare, Karl, che non ha mancato di stupirmi ma anche di lasciarmi un po' di amaro sulle labbra. Vecchi e nuovi personaggi, rivelazione e scompiglio nelle vecchie file che mi ha sconvolto gettando un nuovo sguardo sui personaggi che si era imparati a conoscere ma non per come realmente fossero nella loro realtà. Oscuro e tenebroso ma comunque bello.

Questo volume non mi è piaciuto, anzi mi ha fatto stare male per la crudezza della stori. Mi è dispiaciuto per la relazione finita tra Karl e Gerlind.